Castello Mercogliano, eredi smentiscono la vendita al Comune

Dopo l'annuncio del sindaco Manzi arriva la richiesta di rettifica dei legali

castello mercogliano eredi smentiscono la vendita al comune
Casamarciano.  

Qualche giorno fa il sindaco di Casamarciano Andrea Manzi aveva comunicato attraverso una nota stampa inviata a tutti gli organi di informazione, di aver dato seguito a un impegno assunto con la cittadinanza all'inizio della consiliatura, ovvero l'acquisto del castello Mercogliano, con l'approvazione all'unanimità di un atto che permetterà l'acquisizione dell’importante sito storico da parte del comune con annesso giardino e bosco, più volte palcoscenico del prestigioso festival del teatro. 3.300.000,00 l’importo complessivo che l’ente si è impegnato a versare.

Una notizia destituita di fondamento secondo l'avvocato Raffaele Soprano, legale rappresentante della famiglia Tagliaferro (padre e 2 figli) nel giudizio attualmente pendente innanzi alla Corte di Appello di Napoli avente per oggetto lo scioglimento della comunione ereditaria di Giovanni Mercogliano nella cui massa rientra anche il complesso badiale in casamarciano alla via S.Maria del Plesco meglio noto come “Castello Mercogliano”.

Il legale scrive di aver già fatto richiesta della delibera al Comune, ma nel contempo evidenzia che i suoi rappresentati compropietari del castello non sono mai stati compulsati da potenziali acquirenti, né hanno mai espresso volontà di vendere lo stesso. Allo stato – ribadisce l'avvocato – quel bene non è vendibile senza il consenbso di tutti i 10 soggetti comproprietari dello stesso (stante la pendenza del giudizio di divisione, in grado di appello, nel quale è stata contestata la divisione dei beni provenienti dalla successione di Giovanni Mercogliano operata dal Tribunale di Nola). In breve la pendenza di quell'appello determina la persistenza della comunione tra i soggetti aventi ddiritto all'eredità. Consegue da quanto scritto che la compravendita del bene in questione piuttosto che subordinata al rilascio di idoneo prestito in favore del Comune è subordinata invece al consenso di ciascuno dei comproprietari. Gli eredi famiglia Tagliaferro padre e due figli dunque giammai hanno espresso la volontà di vendere il bene e ritengono che l'attuale pendenza del giudizio di divisione ereditaria sia ostativa, per chicchessia, alla vendita o all'acquisto di un bene comune anche a terzi senza il consenso degli stessi.