Un nuovo terremoto politico scuote Casandrino dopo le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali e l’arrivo del commissario prefettizio. Il dissesto amministrativo si è trasformato in un vero e proprio scontro aperto tra le fazioni dell'ex assemblea cittadina, con reciproche accuse che infiammano il dibattito pubblico e dividono il paese.
L'alleanza con la minoranza per sfiduciare il sindaco
Quattro consiglieri della ex maggioranza hanno stretto un patto con l'opposizione per mandare a casa l'amministrazione guidata da Rosa Marrazzo, un’operazione che ha spaccato il gruppo "Vivi la scelta", lasciando da un lato i fedelissimi dell’ex sindaca e dall’altro coloro che hanno deciso di sfiduciarla. Il risultato è stato un vero e proprio corto circuito istituzionale, culminato con la nomina di un commissario.
Il duello social: tra commenti veri e profili fake
I social network sono diventati il campo di battaglia principale, dove le due fazioni si scontrano senza esclusione di colpi. Commenti, post e like si moltiplicano in un gioco di specchi tra utenti reali e profili falsi, dietro cui si celano i supporter di entrambe le parti. Chi conosce bene le dinamiche cittadine riconosce nei protagonisti dei commenti incrociati parentele e legami, rendendo la disputa ancora più complessa e avvelenata.
Il malcontento popolare e le accuse reciproche
Mentre il dibattito impazza online, nelle strade di Casandrino il sentimento dominante è il disincanto. “Vergogna: un paese che da nove anni non trova stabilità” è il commento più diffuso tra i cittadini, esasperati da una politica che sembra più interessata agli scontri personali che al bene comune. Le accuse di “interessi personali” si rincorrono tra le due fazioni: per i consiglieri dimissionari la sfiducia era necessaria per interrompere una gestione del potere ritenuta insoddisfacente, per i fedelissimi della Marrazzo si è trattato di una manovra dettata da ambizioni personali.
Il rischio di una storia che si ripete
Tra offese personali e pubblicazione di retroscena inediti, il clima politico è sempre più teso. Ora il paese si trova di nuovo commissariato e in attesa di nuove elezioni. Ma il rischio è che, ancora una volta, il voto possa riproporre gli stessi protagonisti, lasciando Casandrino intrappolata in una spirale di instabilità amministrativa e conflitti senza fine.
