"Questa barca racconta una storia tragica, ma oggi, in Sicilia, diventa simbolo della rinascita, di una nuova vita, di un nuovo percorso e di legalità. E' il racconto della rinascita alla presenza di bambini, ragazzi, docenti e comuni cittadini.
Ben 200 studenti a Palermo, altri 150 Messina il 27 Maggio, ancora 150 in Calabria, a Vibo Valentia il 31 Maggio ed ancora 150 in Campania. Le tre parole sono importanti come legalità, conoscenza e tutela. Tutela, salvaguardia ed aggiungiamoci anche promozione del territorio sono tutti elementi essenziali che compongono un’unica ricetta che è quella della conoscenza. Noi facciamo attività di legalità, dando la possibilità ai ragazzi di salire a bordo della MareNostrum che era Oceanis 473, imbarcazione con la quale gli scafisti trafficavano persone sulla tratta dalla Turchia e che invece oggi è simbolo di legalità.
A bordo ospitiamo conferenze, ma supportiamo importanti attività sociali. I ragazzi dell’Area Penale di Napoli, ad esempio, hanno partecipato e continuano a farlo, ad un progetto che oggi si chiama MareNostrum e attraverso il quale, dopo un percorso formativo, sono diventati e continuano a diventare dei sub. Vorrei ricordare che del progetto fanno parte MareNostrum, Dipartimento Marino di Archeoclub D’Italia, Archeoclub D’Italia, Marina Militare, Centro di Giustizia Minorile della Campania. Corpo Militare dell’Ordine di Malta. Grazie al protocollo firmato con il Dipartimento di Giustizia Minorile, il progetto sarà diffuso a livello nazionale e dunque sempre più ragazzi potranno essere recuperati per il bene della comunità e dopo percorsi di ritorno alla legalità”.
Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia, a Palermo per l’arrivo della MareNostrrum Dike, in occasione della Giornata della Legalità.
Tante le scuole e non sono mancati anche disegni, cartelli in ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli uomini di scorta che hanno perso la vita il 23 Maggio del 1992, per mano dei mafiosi.
"Archeoclub d’Italia a Palermo per ricordare tutte le vittime di mafia e soprattutto Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Bambini piccoli e ragazzi hanno visitato la MareNostrum Dike per rendersi conto di cosa hanno vissuto gli immigrati trasportati dagli scafisti. Il tema della legalità è trasversale anche alla cultura – ha affermato Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia e Responsabile Grandi Progetti - quella cultura che noi pratichiamo e che cerchiamo di diffondere. La conoscenza dei luoghi, la storia dei territori e del nostro passato, ci consente di comprendere anche tante situazioni attuali. Noi parliamo di cultura del mare, pensando ai molteplici popoli ma sono fondamentali la conoscenza, la legalità e la tutela”.
Nel giorno del ricordo di Giovanni Falcone, Francesco Morvillo e degli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, si riaffermano la legalità, la conoscenza, la tutela!! A Palermo una storia di rinascita, quella di MareNostrum Dike ma anche quella dei ragazzi dell’area penale che dalla illegalità hanno scelto di passare alla legalità.
"A bordo della MareNostrum abbiamo voluto un cartellone che ricordasse la storia della nave Caracciolo – ha affermato Francesca Esposito, Referente Attività Sociali di Archeoclub D’Italia – grazie alla quale vennero strappati alla illegalità, all’incertezza del futuro, ben 700 scugnizzi di Napoli. La MareNostrum Dike non c’era. Esisteva l’Oceanis 473 con la quale gli scafisti trafficavano persone.
Al momento in cui la Guardia di Finanza, intercettò l’imbarcazione, c’erano più di 100 persone a bordo che venivano stipate in ogni centimetro e su una motovela che poteva trasportare 12 persone. Credo che la sofferenza sia stata tanta e sappiamo anche che gli scafisti davano i posti migliori a coloro i quali pagavano di più. La vita non ha prezzo. La vita di tutti è un dono. Il mare è un dono e non luogo di sofferenze.
Spesso il mare non viene rispettato. Spesso la vita delle persone non viene rispettata. Spesso l’ambiente non viene rispettato. Noi, di Archeoclub d’Italia abbiamo unito mare, ambiente, conoscenza, tutela e legalità.
Ad esempio con il progetto MareNostrum che vede la partecipazione anche della MareNostrum Dike, i ragazzi dell’area penale minorile dopo un percorso formativo hanno conseguito il brevetto da sub e con il supporto della Marina Militare e di tutti i partners del programma MareNostrum, partecipano ad immersioni subacquee per tutelare i fondali marini o sono attivi in azioni concrete di pulizia delle spiagge, ma qualcuno sta riuscendo anche ad inserirsi nel settore del turismo archeologico subacqueo.
Oggi, grazie al Dipartimento di Giustizia Minorile, il progetto è esteso a tutto il territorio nazionale. In questo modo tentiamo di reinserirli in società attraverso spirito critico e cittadinanza attiva. Rispettando l’ambiente si rispettano le persone e si rispetta anche se stessi. L’ambiente e tutto ciò che ecologia condiziona, purtroppo e spesso in modo irreversibile la nostra vita”.
Così Salvatore Di Sarno Sindaco di Somma Vesuviana ·
Alle 17:58 del 23 maggio 1992, per mano della mafia, persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e tre agenti di scorta.
Quella che vedete in foto è la MareNostrum Dike, un tempo Oceanis 473. Quando la Guardia di Finanza intercettò l'imbarcazione, a bordo vi erano oltre 100 persone: gli scafisti la utilizzavano per il traffico di esseri umani dalla Turchia. Oggi, ribattezzata MareNostrum, è diventata un simbolo di cultura e legalità.
A Palermo, l'imbarcazione è tornata come segno di riscatto e memoria di quel tragico 23 maggio. Ben 200 studenti hanno potuto vedere e ascoltare che la legalità è aria pura, non aria sporca. Ho incaricato il mio portavoce, Giuseppe Ragosta, di rappresentarmi nella Giornata della Legalità a Palermo. Somma c’era: siamo sempre in prima linea nella difesa della conoscenza, della tutela e della legalità!
Invito tutti a ricordare alle ore 17:58".
