Lavoro, disoccupati in presidio a Napoli

"Il movimento di lotta dei disoccupati che è in strada da 10 anni non ha usato alcuna violenza”

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Napoli.  

Non si fermano le reazioni dopo il caos di ieri a Napoli per il click day. Gli esponenti dei movimenti che sono scesi in piazza oggi ribadiscono trasparenza e chiariscono: “La trasparenza che ci guidava ieri è la stessa che ci guida oggi mentre vi mostriamo gli screenshot della piattaforma che alle 9 risultava bloccata: il movimento di lotta dei disoccupati che è in strada da 10 anni non ha usato alcuna violenza”, lo afferma Eduardo Sorge, portavoce del Movimento di lotta disoccupati 7 novembre.

Attualmente i disoccupati dei movimenti di Lotta 7 novembre e Cantiere 167 Scampia, sono in presidio al tribunale di piazzale Cenni.

“Dopo 10 anni di lotta - evidenziano - è ultra legittima la rabbia espressa dalle centinaia di donne e uomini che hanno scelto questa strada di lotta e di emancipazione”.

“Indietro non si torna: centinaia di donne e uomini - rimarca Omero Benfenati, portavoce del movimento di disoccupati Cantiere 167 di Scampia - aspettano da anni lavoro e dignità; non si può più aspettare. Veniamo dal margine, dalle periferie di questa città e la nostra lotta deve andare avanti. Le istituzioni, tutte, devono assumersi la responsabilità della conclusione vittoriosa di questa battaglia".

Intanto dopo le difficoltà registrate ieri per il click-day i disoccupati chiedono "innanzitutto libertà per i loro compagni arrestati e dopo la chiusura della vertenza con il blocco del bando fino all'inserimento a lavoro di tutti i disoccupati che hanno lottato". E ancora "rigettano le accuse di violenza gratuita".