Napoli, via Aniello Falcone: da strada panoramica a mulattiera

"A breve una colata d'asfalto sui sampietrini. Un rimedio peggiore del male!"

napoli via aniello falcone da strada panoramica a mulattiera

La denuncia di Gennaro Capodanno

Napoli.  

"Una delle più belle e antiche strade di Napoli, via Aniello Falcone, collegamento viario fondamentale tra la parte bassa della città e la collina del Vomero, da dove si può ammirare un panorama mozzafiato del capoluogo partenopeo, meta dunque anche di tanti turisti, versa da tempo in condizioni di degrado e di abbandono inaccettabili, con un manto stradale costellato di buche e si avvallamenti, costituito attualmente in parte da cubetti di porfido e in parte da colate di asfalto, segnatamente lungo una lunga fascia, che si sviluppa lungo buona parte della carreggiata, dove si è proceduto a scavi per i sottoservizi.

Tanti i problemi e le difficoltà sia per gli automobilisti per i sobbalzi che subiscono nel percorrerla sia principalmente per i motocicli che devono fare lo slalom tra i numerosi dissesti per evitare presumibili rovinose cadute ".

A denunciare, ancora una volta, la gravità della situazione in una delle principali strade del capoluogo partenopeo è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero

 

 

"In verità - ricorda Capodanno - dopo numerose proteste di comitati e residenti i lavori in via Aniello Falcone, effettuati a cura di E-Distribuzione, erano iniziati alla fine di settembre dell'anno scorso e dovevano durare cinque mesi, coprendo tutto il periodo autunnale e buona parte di quello invernale, con un termine inizialmente previsto per il 4 febbraio 2025. Lavori che, in verità, già allora fu fatto rilevare che sarebbe stato opportuno effettuare durante il periodo estivo e non certo in autunno quando non solo il traffico è maggiore ma in periodo nel quale erano prevedibili piogge che sicuramente ne avrebbero rallentato l'andamento.

All'atto dell'inizio dei lavori - prosegue Capodanno -, secondo le cronache dell'epoca, si attendeva ancora che la Sovrintendenza ai Beni Culturali autorizzasse la sostituzione dei sampietrini, cosa che si auspicava che avvenisse in tempi rapidi anche perché la posa in opera di un manto d'asfalto, oltre ad avere indubbi vantaggi pure per la manutenzione, richiedeva certamente meno tempo. Invece pare che tale autorizzazione non sia mai arrivata. Di conseguenza i lavori in corso furono sospesi e successivamente il cantiere fu anche eliminato, lasciando la strada nelle attuali condizioni.

Della vicenda poi non si è saputo più nulla - puntualizza Capodanno - e, nell'irrisolta querelle, non nuova a Napoli, tra Sovrintendenza e Comune di Napoli, sulla sostituzione dei sampietrini con l'asfalto, a pagarne le conseguente sono stati i napoletani che ogni giorno, anche per ragioni viabilistiche, devono percorrere via Aniello Falcone. Una situazione paradossale, più volte segnalata, senza che però i lavori siano mai ripresi lasciando la strada nelle condizioni di degrado e d'abbandono.

Dalle ultime notizie - sottolinea Capodanno - sembrerebbe che in questi giorni si sia trovata una soluzione temporanea. Una sorta di compromesso con un rimedio che, a parere di molti, è peggiore del male. Vale a dire che, senza intervenire sui dissesti, ripianando e eliminando avvallamenti e buche, si procederebbe, in attesa di poter reperire i fondi per la riqualificazione del'importante arteria, a una semplice copertura dei cubetti di porfido con una colata di conglomerato bituminoso.

Quello che più preoccupa, a parte il fatto che si tratterebbe di un intervento meramente di facciata,  è che non si tratti di una soluzione provvisoria, di breve durata, ma, anche sulla scorta di esperienze pregresse, in una città dove sovente gli interventi provvisori sono poi di fatto diventati definitivi, che poi occorreranno tempi biblici per l'intervento definitivo".

Sulle questioni sollevate Capodanno chiede che venga fatta chiarezza sia dal sindaco di Napoli, Manfredi che dall'assessore alle strade Cosenza, con tempi certi sia per l'eventuale intervento provvisorio che principalmente per quello definitivo, utilizzando i fondi attualmente disponibili del Pnrr.