Vertenza Burger King Napoli: CGIL parla di questione complessa

Tra licenziamenti e istituzioni coinvolte

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Napoli.  

Il recente licenziamento di 30 lavoratori di Burger King a Napoli ha acceso l’attenzione delle istituzioni e dei sindacati. La filiale della Stazione Centrale di Napoli, chiusa lo scorso 7 ottobre, ha lasciato senza lavoro numerosi dipendenti, creando una situazione che il sindacato definisce “molto più complicata e complessa”.

Incontro tra CGIL e lavoratori: un dramma da affrontare

Questa mattina, il segretario generale della CGIL Napoli e Campania, Nicola Ricci, ha incontrato le lavoratrici e i lavoratori colpiti dalla chiusura. Ricci ha sottolineato:

“È un dramma che riguarda 30 licenziamenti. C'è da coinvolgere in modo diverso tutte le istituzioni, con la regia della prefettura di Napoli dove è aperto un tavolo di crisi”.

L’obiettivo principale del sindacato resta la salvaguardia dell’occupazione, cercando di comprendere il progetto complessivo sull’area di piazza Garibaldi e le decisioni aziendali che hanno portato alla chiusura.

Critiche alla gestione e appello alle istituzioni

Ricci ha evidenziato come le decisioni aziendali spesso ricadano sui lavoratori, mentre chi avvia i progetti rimane deresponsabilizzato:

“Grandi Stazioni parla di altre scelte che ricadono su altri soggetti: questo continua ad essere il Paese dell'impunità e della deresponsabilizzazione. È importante che il prefetto e il Comune di Napoli facciano sentire la loro voce in queste settimane”.

Il sindacato chiede quindi un coinvolgimento più attivo delle istituzioni per trovare soluzioni concrete che possano tutelare i lavoratori colpiti.

Prospettive future: riqualificazione vs licenziamenti

Il caso di Burger King Napoli evidenzia il conflitto tra progetti di riqualificazione urbana e salvaguardia dei posti di lavoro. La chiusura improvvisa del locale in Stazione Centrale solleva interrogativi sulle strategie aziendali e sulla tutela dei dipendenti.

Secondo la CGIL, non si può parlare di sviluppo e riqualificazione senza considerare i diritti dei lavoratori e la necessità di soluzioni condivise tra azienda, sindacati e istituzioni.