Da ex base Nato a polo dell'audiovisivo: a Bagnoli nasce la Hollywood campana

De Luca: 60 milioni per creare lavoro e formazione. Mai nessuno ha investito in cultura come noi

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Inaugurato il Distretto Campano dell'Audiovisivo. In arrivo una piscina per riprese unica in Italia

Napoli.  

Nell'ex base Nato di Bagnoli, luogo un tempo destinato a funzioni militari, è nato il Distretto Campano dell'Audiovisivo, il nuovo polo per la produzione e la formazione cinematografica e televisiva. All'inaugurazione, il governatore uscente della Campania Vincenzo De Luca ha presentato l'opera come un "investimento strategico" da 60 milioni di euro, già finanziato con fondi FSC 2021/2027.

Un progetto per il futuro tra formazione e lavoro

"Stiamo creando le condizioni per un'economia dell'audiovisivo", ha dichiarato De Luca, sottolineando come l'intervento faccia seguito alla legge regionale sul cinema del 2016. L'obiettivo è duplice: valorizzare il polo culturale di Napoli e creare occupazione qualificata.

Più di 20mila titoli tra fiction e produzioni cinematografiche sono stati realizzati in venti anni dalla film commission. un'industria culturale che cresce e crea economia e lavoro, su cui la regione ha investito più di ogni altro ha rivendicato de luca 

"Vogliamo creare anche lavoro oltre che grandi opere di cultura", ha spiegato il governatore. "Costumisti, elettricisti, tecnici di scena: realizzeremo un investimento che consentirà a tanti ragazzi di formarsi per le esigenze cinematografiche, teatrali e televisive".

 

Cuore formativo del distretto sarà la Scuola Regionale dell'Audiovisivo "Francesco Rosi", già attiva. Il progetto si basa su un modello che unisce produzione e competenze, capitalizzando il successo di serie tv come "L'amica geniale", "I bastardi di Pizzofalcone" e "Mare Fuori" – citate da De Luca – che hanno "contribuito a rilanciare l'immagine di Napoli e della Campania nel mondo".

I piani futuri: una piscina per riprese unica in Italia

Dal cineporto all'incubatore di imprese, poi la scuola di formazione legata agli atenei campani: 10.000 MQ, 4 livelli, oltre 100 ambienti per favorire l'incontro tra i grandi player dell’industria audiovisiva nazionale e internazionale con le imprese e i professionisti campani. Ma non finisce qui. Il governatore ha annunciato un'ulteriore opera che punta a rendere il polo unico nel suo genere: "Realizzeremo una grande piscina per le riprese subacquee. Non esiste in Italia una struttura del genere".

De Luca ha colto l'occasione per rimarcare l'impegno della sua amministrazione in cultura, affermando che "la Regione Campania investe nella cultura più di ogni altra Regione d'Italia" e citando, a titolo di esempio, gli investimenti nel Teatro San Carlo "il triplo di quanto investe la Lombardia per la Scala di Milano".

Le polemiche politiche e la "frusta" necessaria

De Luca, in un passaggio del suo intervento, ha rivendicato con forza il ruolo della Regione nel rinnovamento della città: "A volte sento parlare di Napoli, del rinnovamento, ma ricordo che il 90% di quello che si è rinnovato a Napoli l'ha fatto la Regione".

Sul suo futuro, ha lanciato un messaggio a metà tra la battuta e la minaccia e cita l'autore spagnolo Miguel de Cervantes,: "Voglio tranquillizzarvi, io controllo. Il capotavola non è alla testa del tavolo ma dove sto seduto io". Parlando della necessità di portare avanti i progetti, ha usato una metafora colorita: "In altre regioni le cose camminano anche da sole, qui senza la frusta si fermano".

Alla presentazione hanno partecipato, tra gli altri, Antonio Marciano (Fondazione Campania Welfare), Titta Fiore e Maurizio Gemma (Film Commission Regione Campania) e l'attrice Carolina Rosi. Con questo polo, la Campania punta ufficialmente ad attrarre una "nuova ondata di produzioni" e a consolidarsi come uno dei centri principali dell'audiovisivo italiano.