La partita per la guida del Teatro di San Carlo entra in una nuova fase, divisa tra il palazzo di giustizia e la sala del Consiglio di indirizzo. Da un lato, il Tar della Campania ha fissato al 17 dicembre l’udienza di merito per il ricorso presentato ad agosto dal sindaco di Napoli e presidente della Fondazione, Gaetano Manfredi, contro la nomina di Fulvio Adamo Macciardi a soprintendente. Dall’altro, proprio ieri, Macciardi ha firmato il contratto che lo insedia ufficialmente, anche nella veste aggiuntiva di direttore artistico.
L’udienza del Tribunale Amministrativo Regionale rappresenta il prossimo appuntamento cruciale in questa lunga vertenza. A quanto si apprende, i legali di Manfredi hanno nel frattempo ritirato la richiesta di sospensiva, mentre si attendono gli esiti del ricorso principale.
La firma in un clima teso
La firma del contratto da parte di Macciardi è avvenuta ieri durante la riunione del Consiglio di indirizzo, alla presenza di Manfredi. Tuttavia, i dettagli dell’incontro lasciano trasparire un clima non proprio disteso. Il sindaco è uscito per primo e da solo dal teatro, mentre Macciardi si è intrattenuto con gli altri consiglieri. Non è stata diramata alcuna foto ufficiale che ritraesse insieme il presidente della Fondazione e il nuovo soprintendente, nominato dal ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Lo stipendio e le nuove nomine
Con la firma, Macciardi diventa a tutti gli effetti il soprintendente del Massimo napoletano. Il suo compenso annuo sarà di 210.000 euro, più 30.000 euro di rimborso spese. La sorpresa nell’incontro di ieri è stata la nomina, approvata all’unanimità, di due vicepresidenti del Consiglio di indirizzo: Marilù Faraone Mennella (indicata dal Ministero della Cultura) e Riccardo Realfonzo (delegato dal governatore uscente Vincenzo De Luca). Proprio questi due, con Gianfranco Nicoletti (altro membro di nomina ministeriale), furono gli artefici della maggioranza che in Consiglio impose la scelta di Macciardi, mettendo in minoranza Manfredi.
La clausola cautelare e le parole di Macciardi
Il primo cittadino ha dovuto procedere alla firma del contratto dopo che il Tribunale civile aveva respinto un suo ricorso cautelare per invalidare l’indicazione del Cdi del 26 agosto. Per proteggere il teatro da eventuali verdetti negativi, il contratto include una clausola di salvaguardia sub iudice.
«Mi prenderò un po’ di tempo per capire e sviluppare un progetto che sicuramente renderà felice il percorso del teatro», ha affermato Macciardi, uscendo dal San Carlo. «Con il sindaco Manfredi ho parlato, ci siamo dati la mano e abbiamo firmato insieme. È stato un incontro piacevole». E sulla situazione legale ha aggiunto: «Sono molto tranquillo che sia stato fatto un percorso corretto».
Le reazioni e il profilo del nuovo soprintendente
Riccardo Realfonzo, neo vicepresidente, ha sottolineato l’unanimità delle delibere e ha espresso l’auspicio che «il contenzioso in essere possa essere rapidamente archiviato». Soddisfazione è stata espressa anche dalla Uilcom Campania, che vede nella nomina «un passaggio fondamentale per il futuro».
Fulvio Adamo Macciardi, 66 anni, milanese, violinista e direttore teatrale, è stato soprintendente del Teatro Comunale di Bologna dal 2015 al 2022. Succede a Stéphane Lissner, il cui mandato è scaduto lo scorso aprile. Il suo arrivo a Napoli è stato fortemente sostenuto dal sottosegretario alla Cultura Gianfranco Mazzi, più volte indicato polemicamente da Manfredi come il vero architetto dell’operazione.
