Sciopero Taxi del 23 ottobre: "Basta dumping e immobilismo, servono regole"

I conducenti protestano contro dumping, abusivismo e mancanza di controlli

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Napoli.  

Domani a Napoli i taxi si fermano, proclamato lo sciopero dalle principali sigle sindacali del settore.
La protesta si svolgerà dalle 8:00 alle 22:00 e punta a denunciare una situazione giudicata ormai insostenibile dai lavoratori.

“Ci scusiamo con i cittadini per i disagi — si legge nella nota — ma scioperiamo per difendere non solo la nostra categoria, bensì anche gli utenti, costretti ogni giorno a subire inefficienze che aumentano i costi delle corse”.

Durante lo sciopero saranno comunque garantiti i servizi essenziali, come i trasporti per persone con disabilità, donne in gravidanza e collegamenti da e per gli ospedali.

Le ragioni della protesta

Le organizzazioni sindacali — tra cui Federtaxi-Cisal, Fast-Confsal, Confail, Associazione Tassisti di Base, Sitan/ATN, UGL, Orsa, Unimpresa, URI/TAXI e UTI/Consortaxi — denunciano una serie di criticità strutturali nel settore del trasporto pubblico non di linea.

In particolare, i tassisti chiedono:

Regole e controlli più severi contro la concorrenza sleale e il dumping contrattuale praticati da multinazionali e piattaforme digitali;

Stop all’abusivismo, che mette a rischio la sicurezza degli utenti e toglie lavoro ai tassisti regolari;

Rispetto della territorialità per gli NCC (noleggio con conducente), che — secondo i sindacati — operano spesso fuori dalle aree autorizzate grazie all’uso delle app.

“Basta immobilismo e burocrazia nei Comuni”

I tassisti denunciano anche gravi ritardi e inefficienze a livello comunale.
A Napoli, ad esempio, mancano ancora telecamere funzionanti nelle corsie preferenziali e un piano traffico efficace, nonostante i fondi già stanziati.

“Ci scontriamo ogni giorno con burocrazia e immobilismo — spiegano i rappresentanti — mentre il traffico cittadino peggiora e la viabilità diventa insostenibile”.

Il nodo delle nuove licenze

Nel comunicato si affronta anche il tema delle nuove licenze taxi, rilanciato di recente da alcuni organi di stampa locali.
I sindacati giudicano inutile e fuorviante parlare di aumento delle vetture senza prima affrontare il problema del traffico urbano.

“Prima di discutere di nuove licenze, il Comune dovrebbe chiudere al traffico le aree più congestionate e introdurre chiusure programmate. Solo dopo aver misurato gli effetti di tali misure si potrà capire se esiste davvero una carenza di taxi. Oggi il problema non è il numero di auto, ma una viabilità caotica che penalizza tutti: tassisti e cittadini”.