Si è tenuto a Napoli un incontro dedicato al Codice dello Spettacolo, occasione di confronto tra istituzioni, operatori culturali e rappresentanti del settore per discutere la distribuzione delle risorse economiche destinate allo spettacolo dal vivo e il divario territoriale tra Nord e Sud Italia.
Dall’analisi condotta durante l’evento è emerso un forte squilibrio geografico nella ripartizione dei fondi, con le regioni meridionali fortemente penalizzate.
Un divario netto nelle risorse del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo
Secondo i dati illustrati, il Sud Italia riceve una quota significativamente inferiore del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, a causa di diversi fattori strutturali e finanziari:
Solo 10 Fondazioni Bancarie attive nel Mezzogiorno, contro 75 nel Nord e nel Centro;
Una quota minima del 7% delle risorse provenienti dalle Fondazioni Bancarie;
Una quasi assenza di donazioni tramite Art Bonus, con appena il 2,78% del totale nazionale;
Una minore propensione ai consumi culturali, legata al basso reddito pro capite, che riduce le entrate da botteghino.
Questi elementi contribuiscono a limitare la capacità di autofinanziamento delle realtà artistiche meridionali e a rendere più fragile l’intero comparto dello spettacolo dal vivo nel Sud.
Il Fondo Perequativo: misura utile ma ancora insufficiente
L’incontro ha riconosciuto come positiva l’introduzione del Fondo Perequativo previsto nel nuovo schema di decreto legislativo, destinato a sostenere le attività culturali nelle aree svantaggiate.
Tuttavia, molti relatori hanno giudicato la misura insufficiente rispetto all’ampiezza del divario territoriale.
A sollevare la questione è stato Grispello, secondo cui:
“Il rischio concreto è che i soggetti delle aree svantaggiate vengano doppiamente penalizzati nella distribuzione del Fondo per lo Spettacolo, ottenendo un effetto opposto a quello di riequilibrio territoriale auspicato”.
Premialità e criticità per il Mezzogiorno
Il decreto introduce anche un criterio di premialità per le istituzioni culturali che dimostrano efficienza gestionale e capacità di attrarre risorse private.
Un principio condivisibile in teoria, ma che rischia di favorire solo le realtà del Nord, dove è più facile ottenere sponsorizzazioni e contributi privati.
Come evidenziato dai partecipanti, le difficoltà del Sud nell’attrarre investimenti culturali non dipendono da scarsa competenza gestionale, bensì da condizioni economiche e sociali strutturali:
basso reddito medio, poche fondazioni bancarie e un Art Bonus quasi inesistente.
Verso un nuovo equilibrio territoriale
Dall’incontro napoletano è emersa la richiesta di rafforzare il Fondo Perequativo e di individuare nuovi meccanismi di sostegno per garantire un’equa distribuzione delle risorse su tutto il territorio nazionale.
“Il Codice è un aiuto per un settore che soffre, quello dello spettacolo dal vivo. La politica si è presa un altro anno per valutare come superare il divario Nord-Sud”,
ha spiegato Macciardi, sottolineando l’importanza di momenti di confronto come quello tenutosi a Napoli.
