Borrelli (AVS): "Degrado nell’ex opificio Brin di Napoli, serve un intervento"

Francesco Emilio Borrelli, denuncia lo stato di abbandono dell’ex opificio

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Napoli.  

L’ex opificio di via Brin, a Napoli, è ormai diventato un “quartier generale del degrado”.
A denunciarlo è Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), che in una nota ha parlato di una situazione “di allarme sociale insostenibil

L’edificio, di proprietà privata e in stato di abbandono fin dagli anni ’80, è parzialmente crollato tra la primavera e l’autunno 2025. Da allora, nonostante il sequestro e la dichiarazione di inagibilità, la struttura è stata occupata abusivamente e trasformata in un’area di spaccio, bivacchi e degrado urbano.

“Un ricettacolo di illegalità nel cuore di Napoli”

Secondo Borrelli, la situazione dell’ex opificio Brin rappresenta un esempio “inaccettabile di inerzia istituzionale e irresponsabilità dei proprietari privati”.

“Non è tollerabile – denuncia il parlamentare – che un edificio pericolante sia al tempo stesso una discarica a cielo aperto e un rifugio per tossicodipendenti. Così si mette a rischio la sicurezza e la dignità dei cittadini.”

L’area di Traversa Brin è da mesi teatro di occupazioni abusive e segnalazioni continue da parte dei residenti, che lamentano un clima di insicurezza e paura.

“L’amministrazione comunale intervenga subito”

Borrelli accusa anche il Comune di Napoli di non essere intervenuto con decisione:

“Il silenzio e l’assenza dell’amministrazione comunale sono tanto gravi quanto l’abbandono trentennale. Serve un’azione immediata per bonificare e mettere in sicurezza l’area.”

Il deputato ha chiesto la bonifica urgente del sito, lo sgombero delle presenze abusive, e il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie dell’ex opificio.

“I cittadini di via Brin hanno diritto alla sicurezza”

Nella sua dichiarazione, Borrelli ha concluso con un appello diretto alle istituzioni:

“Chiedo che si agisca ora. I residenti di via Brin non possono attendere oltre: hanno diritto alla sicurezza e a un quartiere libero dal degrado.”

La vicenda riaccende il dibattito sulla riqualificazione delle aree industriali dismesse a Napoli e sulla necessità di un piano di rigenerazione urbana che restituisca spazi sicuri e vivibili ai cittadini.