Emergenza casa a Napoli: nuove proteste davanti alla sede ACER in via Morelli

Nuovo presidio per l’emergenza abitativa

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Napoli.  

Continua l’ondata di proteste per la casa a Napoli. Questa mattina, in via Morelli, si è svolto un presidio di fronte alla sede dell’ACER, l’Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale, promosso dalle organizzazioni degli inquilini di Assocasa.

Il sindacato denuncia una situazione di forte caos gestionale e l’assenza di una pianificazione chiara sulle politiche abitative pubbliche. “Siamo di fronte a una crisi senza precedenti – sottolineano da Assocasa – mentre centinaia di famiglie rischiano di perdere la casa senza avere alternative”.

Il nodo del “Programma Speciale” per il Rione San Francesco

Al centro della protesta il cosiddetto “Programma Speciale” per il Rione San Francesco, un vasto piano di riqualificazione urbana finanziato con i fondi del PNRR.

Secondo le organizzazioni degli inquilini, il progetto, pur avendo finalità positive di recupero edilizio e sociale, non garantirebbe un reale diritto all’abitare per le famiglie coinvolte.

“Molti residenti saranno costretti a lasciare le proprie abitazioni – spiega Assocasa – senza che sia stata individuata un’alternativa abitativa adeguata. Chiediamo un piano di ricollocazione chiaro e tempi certi, per evitare nuovi drammi sociali”.

La richiesta al Comune e alla Regione

I manifestanti chiedono un incontro urgente con l’amministrazione comunale di Napoli e la Regione Campania per rivedere le modalità di attuazione del programma.
Tra le proposte del sindacato:

sospendere gli sfratti senza alternativa abitativa; garantire soluzioni temporanee dignitose per le famiglie coinvolte; creare un tavolo permanente tra istituzioni, ACER e associazioni di inquilini; maggiore trasparenza nella gestione dei fondi PNRR destinati all’edilizia residenziale pubblica.

La rabbia degli inquilini: “Non siamo numeri, ma persone”

Durante il presidio, molti cittadini hanno espresso la propria preoccupazione per un futuro incerto.
“Non chiediamo privilegi, non ci sono abitanti di serie A e abitanti di serie B, ma chiedimao il diritto i avere un alloggio dignitoso. Siamo famiglie, non numeri da spostare nei piani di bilancio”.

Una questione aperta da anni

L’emergenza abitativa a Napoli resta una delle piaghe sociali più gravi della città.
Nonostante i fondi del PNRR e i programmi di riqualificazione, molte aree restano in condizioni critiche e migliaia di famiglie attendono da anni un alloggio pubblico.

Le organizzazioni degli inquilini chiedono che la transizione urbanistica non si trasformi in un’ulteriore forma di esclusione, ma diventi un’opportunità di riscatto sociale per i quartieri popolari di Napoli.