Guardia aggredita nella metro: è morto Franco Della Corte

Il dramma dopo 13 giorni di agonia

Il vicesindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice, si è recato al Policlinico per portare il cordoglio del sindaco de Magistris e dell'amministrazione ai familiari del vigilante.

di Simonetta Ieppariello

 

Non ce l'ha fatta Franco Della Corte, la guardia giurata di 52 anni aggredita, lo scorso 3 marzo, da uno sconosciutoall'esterno della stazione metro di Piscinola. L'uomo era arrivato in condizioni critiche al Cardarelli, ed è morto nella notte. La salma si trova attualmente al Policlinico dove verrà eseguita l'autopsia. Nei giorni scorsi a Marano, la città in cui risiede Della Corte, era andata in scena una fiaccolata di solidarietà promossa dai familiari.

In lutto il mondo delle guardie giurate. «Piangiamo l'ennesima vittima in servizio - spiega Giuseppe Alviti - ci stringiamo attorno alla famiglia Della Corte in questo momento di grande dolore». 

Della Corte venne colto di sorpresa alle spalle, mentre si trovava tra il cancello di ingresso della stazione e l’atrio e colpito violentemente alla testa con un oggetto metallico, presumibilmente una spranga di ferro.

Il vicesindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice, si è recato al Policlinico per portare il cordoglio del sindaco de Magistris e dell'amministrazione ai familiari del vigilante.

«L’ Amministrazione comunale è vicina con affetto alla moglie e dai familiari di Francesco Della Corte,. Auspichiamo che le indagini proseguano in modo serrato per far luce su questo episodio di inaccettabile e brutale violenza affinché vengano individuati al più presto i responsabili di questo efferato omicidio», il messaggio del sindaco Luigi de Magistris.

“L’emozione di queste ore per la morte di Franco Della Corte sia lo sprono per rendere più sicuro il lavoro delle guardie giurate che, troppo spesso, mettono a rischio la loro vita per un’organizzazione del lavoro e una legislazione che non valorizza e non tutela il loro lavoro”.

Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale “ora più di prima è necessario individuare i responsabili di quest’aggressione e punirli per quel che hanno commesso”.