Falò della camorra, la Direzione Antimafia ha già 5 nomi

Polemiche. Il magistrato Russo al sindaco: “Basta frasette, fuori i nomi”. De Raho sul caso

Napoli.  

 

di Federico Festa

Sono cinque le persone finite nel mirino della Direzione distrettuale antimafia e che presto saranno iscritte nel registro degli indagati per i roghi della vergogna a Castellammare di Stabia.  Otto le posizioni attenzionate complessivamente, dopo, persona per persona, le identificazioni attraverso l’acquisizione e la visione dei filmati.

E’ la risposta, rapida, si spera altrettanto plateale, ai clan della camorra che hanno utilizzato i simbolici falò dell’Immacolata come messaggio di controllo sul territorio: “Così devono morire i pentiti, abbruciati”, c’era scritto su un lenzuolo e sotto un manichino impiccato.

Le persone che la Direzione distrettuale antimafia sta indagando sono gli uomini che si arrampicano sull’enorme catasta di legna e mettono in piedi il teatrino, poi dando fuoco.

Intanto, a Castellammare, la polemica sull’accaduto ha raggiunto livelli altissimi. Lo stesso sindaco Gaetano Cimmino è finito sotto accusa. Ci ha pensato Nicola Russo, magistrato stabiese nel direttivo della Scuola superiore di magistratura e gip della Procura di Napoli, a puntargli l’indice: “Non bastano più le frasette di circostanza. Di fronte a episodi simili bisogna fare i nomi e i cognomi, senza ipocrisie”.

Sul caso Castellammare è intervenuto il Procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho: “E’ un episodio grave e intollerabile”, ha risposto De Raho a Fabio Fazio, di cui era ospite negli studi di “Che tempo che fa”. Aggiungendo, a conforto della denuncia di Nicola Russo, ove ce ne fosse bisogno: "Vorrei citare la famosa frase di Corrado Alvaro che disse che la più grande disperazione che può colpire una società è quella che vivere onestamente sia inutile - aggiunge - ebbene se questo lo guardasse anche chi ha il compito di portare la nostra economia a livelli superiori, di competizione, evidentemente la mafia non sarebbe un male inestirpabile, sarebbe un male che si può distruggere se solo lo si volesse realmente".