Napoli come Roma, bus "pollicino" dell'Anm in fiamme

E' accaduto poco dopo le 5,30 sulla linea 144. I sindacati trasporti: mezzi vecchi e pericolosi

Napoli.  

Redazione Napoli

Intorno alle 5:30 un pollicino della linea 144, uno di quei piccoli bus dell’Anm, è andato a fuoco davanti all’ospedale Cardarelli. La notizia è stata confermata dalla Usb Trasporti di Napoli.

Il pollicino, come al solito, era uscito dal deposito di Piazza Carlo III ed era giunto al suo capolinea nella zona ospedaliera per iniziare il servizio mattutino. Al capolinea il bus ha preso fuoco e a nulla è servito il tentativo dell’autista di spegnere l’incendio divampato con estintore in dotazione. Sono bastati pochi attimi perché le fiamme avvolgessero il mezzo e dell’autobus ora resta solo la carcassa. 

L’Unione Sindacale di Base, che porta avanti una battaglia serrata sulla condizione di abbandono che vive il trasporto pubblico in città, mette in luce che “questa città necessità di mezzi nuovi, perché quelli che ci sono, sono vecchissimi, abbiamo la flotta più vecchia di Europa, e da qui derivano questi problemi. Il servizio su gomma offerto ai napoletani non è più all'altezza della città, colpa di un'amministrazione comunale che ha lasciato per anni che l'azienda diventasse una babele fatta di sacche parassitarie, sprechi, privilegi e paghe d'oro a fronte di un servizio sempre più scadente, a cominciare da quello dedicato alle periferie”. 

In più, il sindacato di base dei trasporti precisa che “I 56 nuovi bus acquistati dell'Anm rappresentano un primo passo verso lo svecchiamento della flotta aziendale, ma evidentemente ancora non basta. La politica degli annunci e delle inaugurazioni deve fare spazio a quella delle manutenzioni. I napoletani hanno bisogno di un servizio efficiente ed efficace tutti i giorni dell'anno, in un contesto in cui si è costretti ad aspettare ore alle fermate per andare a scuola o al lavoro appare paradossale e superflua l'apertura delle funicolare il sabato fino alle due di notte. Con le poche risorse disponibili, anche per effetto dell'ammissione dei giudici al concordato preventivo, si dovrebbe garantire prima l'ordinario e poi lo straordinario. Non si può nascondere la polvere sotto il tappetino per far vedere che tutto va bene esponendo a rischi i lavoratori e i passeggeri".

"Se sarà confermato che la causa dell'incendio è un guasto meccanico", conclude denbunciando il sindacato, "bisognerà constatare che, purtroppo, non erano infondate le denunce di insicurezza e vetustà dei mezzi mosse nei confronti dell'azienda e della proprietà comune di Napoli a tutela della sicurezza e regolarità dell'esercizio”.

Questo è solo uno degli episodi più chiari di come il trasporto pubblico napoletano sia in ginocchio e di quanto lavoro c’è da fare per rendere il servizio davvero sicuro per i lavoratori e per i cittadini.