Carabiniere ucciso, Di Maio: "Ergastolo per colpevoli"

L'Italia si ferma per rendere omaggio al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega

Somma Vesuviana.  

Feretro entra in chiesa, lungo applauso

Un lungo applauso accoglie l'arrivo del feretro. Il vice brigadiere Mario Cerciello Rega torna nella chiesa di Santa Maria del Pozzo dove un mese e' mezzo fa sposo' Rosa Maria Esilio. La bara avvolta nel tricolore, seguita a piedi anche dalla moglie, entra portata a spalla dai carabinieri nella piazza affollatissima che si ammutolisce e lascia sullo sfondo solo il suono delle campane. Il feretro entra nella chiesa tra gli applausi commossi della gente che affolla ogni angolo.

In prima fila i ministri Salvini, Di Maio, Trenta, Costa, il presidente della Camera Roberto Fico e il comandante generale dell'Arma Nistri. Qualcuno tra la folla scandisce a voce alta "Mario", il nome del giovane carabiniere ucciso. E tre squilli di tromba del silenzio fuori ordinanza accompagnano il feretro prima del passaggio lungo la navata principale. 

 Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lasciando la camera ardente: "C'è molta commozione e tutta la massima vicinanza nei confronti della moglie e della famiglia. Oggettivamente è una perdita che ci addolora tutti. Questo è il momento della commozione, Questo è il momento di stare vicini alla famiglia. Poi per qualche altra dichiarazione di più ampio respiro su questa vicenda, mi riservo di farvi sapere".

Una folla davanti la chiesta

È tappezzata di bandiere tricolore la citta' di Somma Vesuviana (Napoli) dove alle 12 si svolgeranno i funerali di Mario Cerciello Rega. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino nel Comune del giovane militare 35enne morto nella Capitale. La chiesa di Santa Maria del Pozzo e' gia' gremita e all'esterno sono state posizionate tante corone di fiori, tra cui quelle dei presidenti della Repubblica, del Consiglio, di Camera e Senato e delle forze di polizia, per ricordare il carabiniere ucciso a Roma la notte tra il 26 e il 27 luglio. Attesi, oltre ai vertici delle forze dell'ordine, le istituzioni locali ed esponenti del governo, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il presidente della Camera Roberto Fico

Il feretro sara' portato a spalla da un picchetto di sei carabinieri in alta uniforme. Nel corso della cerimonia la moglie, Rosa Maria Esilio, leggera' una preghiera dopo l'omelia dell'Ordinario militare mons. Santo Marciano'. Anche il comandante dell'Arma dei Carabinieri, generale Giovanni Nistri, parlera' brevemente mentre al termine della cerimonia mons. Marciano' leggera' la preghiera del carabiniere. 

Tra le autorità presenti, anche la sindaca di Roma Virginia Raggi.

Intanto, a Napoli per un incontro programmato all'Università Federico II, il vice premier Di Maio ha duramente commentato: "Spero veramente che ci possa essere l'ergastolo per i colpevoli della morte del carabiniere".

Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, ha così commentato: "Mario è diventato amico di tutti, ma adesso torna a casa all'interno di una bara. Era un uomo disponibile, con una grande sensibilità d'animo. Si sarebbe arrabbiato per tutte le polemiche che stanno girando attorno al caso, ma sono certo che non avrebbe mai bendato un suo arrestato. Ciò che importa è che quell'animale, colui che l'ha ferito a morte, paghi e paghi bene. Mario non verrà dimenticato, specialmente dalla sua comunità. Il clamore mediatico ferisce la famiglia, ma sanno proteggersi".

Il magistrato Caselli sull'inchiesta

Il magistrato Giancarlo Caselli è intervenuto sul caso del carabiniere ucciso, la foto del criminale bendato e le polemiche sul sistema giudiziario italiano fragile: "Il carabiniere ucciso è ovviamente indiscutibilmente un eroe, caduto mentre faceva il suo dovere nell'interesse generale. L'Arma ha fatto un'indagine esemplare. Poi però c'è la brutta storia della fotografia, che è qualcosa di idiota e irresponsabile, sia farla, sia esibirla come un trofeo di caccia. Il detenuto è sacro per definizione, deve essere tutelato, protetto da qualunque violenza e trattamento degradante, soprattutto se è sotto le mani di un'autorità pubblica che gli ha tolto la libertà. Questa tutela della persona privata della libertà personale è un principio costituzionale, ma anche di civiltà e buonsenso, perché con questa foto si sono aperte delle fenditure. Può essere un boomerang contro l'inchiesta, contro il nostro sistema giudiziario, contro l'Arma dei Carabinieri che adesso si vede offesa da questa fotografia. Addirittura un'offesa al carabiniere morto. Bisogna però anche sottolineare che il procuratore generale Giovanni Salvi, che non è uno che parla a vanvera, dice che tutto è regolare e i suoi diritti sono stati garantiti. E poi c'è la reazione dell'Arma che ha detto che il fatto è inaudito, è stata aperta un'inchiesta e il carabiniere in questione è stato trasferito. Questo trasferimento significa fare di un centravanti un magazziniere".

 "C'è anche un altro punto: gli americani ci stanno dando lezioni - prosegue Caselli -. Ma ognuno deve guardare in casa propria. Non posso non ricordare che non sempre hanno condotto i processi per terrorismo in maniera inappuntabile. Chi critica pensi anche a se stesso qualche volta. Infine, le polemiche politiche di cui sembra che il nostro Paese non possa fare a meno. Che il carabiniere ucciso sia la vittima principale è fuori discussione. Tra la gravità dell'omicidio e quella foto passa la stessa differenza tra l'Everest e il cavalcavia. Ma sono entrambi fatti scorretti. Inoltre la foto del Generale Dalla Chiesa oltre che di Falcone e Borsellino su questo omicida bendato stona. Per capire perché hanno divulgato quella foto ci vorrebbe uno psicologo. Le spiegazioni possono essere molteplici. Può essere uno sfogo d'ira. Oppure il trofeo che deve essere esibito, questa è l'ipotesi peggiore".

Serrata dei commercianti romani

I commercianti romani, dal centro storico a Ostia, abbassano le saracinesche in segno di lutto. Una serrata che testimonia l'apprezzamento degli esercenti nei confronti del militare, specie quelli del centro storico, che negli anni avevano stretto un legame diretto con il militare in forze alla stazione di piazza Farnese.

I proprietari di oltre cento negozi e botteghe storiche della rete di associazioni di strada 'Roma produttiva' ''alle ore 12 abbasseranno le saracinesche per 10 minuti in segno di lutto per la scomparsa di Rega - spiega Giulio Anticoli, il presidente dell'associazione Roma Produttiva, che raggruppa 500 attività - perché i presidenti delle associazioni dei commercianti di piazza della Rotonda, via dei Banchi Vecchi lo conoscevano personalmente, con Mario avevano un rapporto d'affetto. Lui, del resto, era sempre presente sul territorio''.

Alla serrata aderiscono i commercianti del centro storico: quelli di Via Margutta, del rione Monti, piazza della Rotonda al Pantheon, via Sistina. Ma anche le botteghe di viale Libia, viale Eritrea. E quelli di Ostia. 

Punto sulle indagini

 Si terra' domani, alle 12, nella sede del comando provinciale dei Carabinieri di Roma a piazza San Lorenzo in Lucina una conferenza stampa nel corso della quale saranno resi noti i dettagli circa le indagini sull'omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, alla presenza del Procuratore della Repubblica di Roma facente funzioni, Michele Giarritta Prestipino.

Proprio riuguardo le indagini, il gip di Roma, Chiara Gallo, nell'ordinanza cautelare con la quale conferma il carcere per i due americani, Christian Gabriel Natale Hjort e Finnegan Lee Elder, scrive che i due californiani "erano alla ricerca di sostanze stupefacenti nel corso della serata e che entrambi avevano bevuto alcol". E, queste circostanze, valutate insieme alle condotte, "testimoniano incapacita' critica dei due coindagati", e di conseguenza rendono evidente la loro "elevata pericolosita' sociale".

"Emergono il pericolo di fuga e il pericolo di concreto reiterazione dei reati analoghi desumibile dalle modalità e circostanza dei fatti". Lo spiega il gip Gallo in merito ai due americani in carcere per l'omicidio del carabiniere Mario Cercello Rega. Il giudice ricorda in un passo dell'ordinanza che i "due sono persone stabilmente residenti all'estero, presenti in Italia occasionalmente e sorprese dalla polizia giudiziaria in procinto di lasciare l'albergo subito dopo avere commesso i delitti in contestazione, condotta quest'ultima che non può non ritenersi finalizzata a far perdere le propre tracce". Inoltre - sempre secondo il giudice - è presente il pericolo di reiterazione del reato alla luce "delle modalità e circostanze del fatto e in particolare della disponibilità di armi di elevata potenzialità offensiva". 

L'arma del delitto

L'arma che ha ucciso il vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, e' un "coltello a lama fissa lunga 18 centimetri tipo 'Trench knife' Ka-Bar Camillus con lama brunita modello marines con impugnatura di anelli di cuoio ingrassato e pomolo in metallo brunito". Lo ha scritto il gip di Roma, Chiara Gallo, nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Christian Gabriel Natale Hjort e Finnegan Lee Elder, i due cittadini americani ora in carcere.

Prefetto Serra: "Usa non si schierino con assassini"

Il prefetto Achille Serra ha commentato la morte del vice brigadiere: "La parola fine sulla ricostruzione dei fatti - ha detto Serra - non è stata ancora detta. Solo i magistrati potranno chiarire definitivamente l'accaduto, ci sono dei punti ancora da chiarire". Per quanto riguarda i due giovani accusati dell'uccisione del carabiniere, Serra ha affermato: "Non vorrei che ci fosse da parte degli americani la stessa difesa che ebbe Amanda Knox. Sui giornali americani si dà molto spazio a quella maledetta foto del giovane bendato. Ma sarebbe fuori luogo da parte degli Stati Uniti prendere posizione a favore dei due".

L'omicida guardato a vista in carcere

"Ho trovato il mio assistito sia psicologicamente che fisicamente piu' rinfrancato rispetto a sabato quando fatto udienza davanti a gip per convalida del fermo". Lo ha detto l'avvocato Francesco Codini, legale di Elder Finnegan Lee, accusato di avere ucciso a coltellate il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, lasciando il carcere di Regina Coeli dove ha incontrato il suo assistito. Il 19enne americano, che ha ammesso di essere stato l'autore dell'omicidio con undici coltellate, e' stato visitato da un medico ed e' costantemente monitorato in carcere. 


Nistri a famiglia: Continuerete a essere dei nostri 


"Vi staremo vicino, non so come potremo fare, e continuerete a essere dei nostri come abbiamo cercato di far essere dei nostri tutti i parenti dei colleghi purtroppo scomparsi. Io vi posso solo abbraccciare e lo faccio con tutto l'affetto che posso a nome mio, di tutta l'Arma, di tutti". Così il comandante generale dei carabinieri, Giovanni Nistri, prendendo la parola nella chiesa di Somma Vesuviana durante i funerali di Mario Cerciello Rega.