Restano in carcere i due 20enni della stesa alla Pastrengo

Gli inquirenti hanno contestato anche l’aggravante mafiosa

restano in carcere i due 20enni della stesa alla pastrengo
Napoli.  

Restano in carcere i due ventenni che avrebbero sparato alla caserma Pastrengo. Il gip di Napoli Nicoletta Campanaro ha infatti disposto la misura cautelare del carcere nei confronti di Vincenzo Sammarco e Giovanni Grasso.

I due nei giorni scorsi erano stati sottoposti a fermo dalla Procura di Napoli, dai pm Antonella Fratello, Enrica Parascandolo e Urbano Mozzillo, con l'accusa di essere i responsabili del raid a colpi d'arma da fuoco contro la caserma Pastrengo nelle prime ore dello scorso primo marzo. 

La "stesa" contro il comando provinciale dei carabinieri di Napoli era avvenuta qualche ora dopo la morte del 15enne Ugo Russo avvenuta durante una rapina ad un carabiniere di 23 anni. Grasso è il cugino del ragazzo morto.

I due sono accusati di concorso in porto e detenzione in luogo pubblico di arma da fuoco e di violenza privata. Contestata dagli inquirenti anche l'aggravante mafiosa. La decisione giunge dopo l'interrogatorio di garanzia dei due giovani, assistiti, rispettivamente, dagli avvocati Francesco Esposito e Tiziana De Masi, sostenuto in video conferenza dal carcere napoletano di Secondigliano. I due giovani hanno chiesto e ottenuto dal gip di poter rilasciare dichiarazioni spontanee durante le quali hanno ammesso le proprie responsabilità. Il blitz, hanno riferito, sarebbe stato frutto della rabbia maturata per la morte di Ugo. Nessuna dichiarazione in merito invece a come i due siano venuti in possesso della pistola. Il gip non ha applicato la misura cautelare per il reato, anche questo contestato dagli inquirenti, di violenza privata.