Impennata dei contagi covid-19 in Penisola Sorrentina: attiva la telemedicina

Aumenta il numero dei contagi covid-19 in Penisola Sorrentina. La telemedicina dell'Asl Na3Sud

impennata dei contagi covid 19 in penisola sorrentina attiva la telemedicina

Da due settimane si registra un forte aumento della positività. La variante Omicron 5 dominante. La dottoressa Ersilia Trapani: non abbassare la guardia e adottare le misure di prevenzione. Servizio di assistenza domiciliare per i pazienti positivi.

Sorrento.  

Sale il numero di positività da covid-19 in Penisola Sorrentina dove, complice l'exploit turistico, si registra un'impennata di nuovi casi dovuti alla contagiosa variante omicron 5. Il venir meno delle misure di prevenzione, ma soprattutto gli assembramenti ad ogni ora della giornata e fino alla tarda notte, agevolano la diffusione del coronavirus per cui aumenta il livello di preoccupazione dei sanitari che invitano i cittadini a osservare le regole che hanno consentito di ridimensionare fortemente la diffusione del virus.

In primis l'uso della mascherina FFPP2 in tutte le circostanze dove si creano numeri consistenti in termini di affollamento, in strada e nei locali, ma anche sui lidi. Proprio per fronteggiare al meglio questa ripresa dei contagi da virus Sars Cov-2 l'Asl Na3Sud da un po' di tempo ha attivato un servizio di assistenza domiciliare ai pazienti positivi al covid cui è possibile rivolgersi:
mail: assistenza.telemedicina@aslnapoli3sud.it
Tel: 0815352744/42

La dottoressa Ersilia Trapani, anestesista e addetta al servizio di telemedicina, mette in guardia sulla diffusione dei contagi e sull'importanza di rivolgersi all'autorità sanitaria sia per la rilevazione della positività, sia per ottenere quell'assistenza fondamentale ad affrontare la sintomatologia dell'infezione.

Omicron 5 è ormai dominante in Italia, colpisce i vaccinati ma anche chi ha contratto altre varianti della stessa Omicron. I dati sui contagi da Sars-Cov-2 mostrano un aumento di quasi tutti gli indicatori da oltre due settimane. Un paziente su 23 colpito da Omicron 5 continua ad avere sintomi per più di 4 settimane. Lo dimostrano i dati dello studio King’s College di Londra pubblicati su The Lancet

L’unità di Day Hospital della Fondazione Policlinico Universitaria Agostino Gemelli di Roma che segue i pazienti con Covid-19 in fase post-acuta, in uno studio condotto su 658 pazienti, ha osservato una correlazione diretta tra incremento del rischio di disfunzione endoteliale e severità dell’infezione. In particolare, i soggetti ospedalizzati hanno mostrato un’alterata funzione endoteliale tre mesi dopo la fase acuta con una compromissione della funzione polmonare.

Sebbene la variante Omicron sembri avere una probabilità inferiore di causare long Covid rispetto a quelle precedenti, i dati dello studio del King’s College di Londra dimostrano che una persona su 23 che contrae la malattia continua ad avere sintomi per più di 4 settimane.