Lacrime e le note di Blanco per i funerali di Alessandro morto a 13 anni

Gragnano. Oggi i funerali. Il vescovo: si rifletta su questa tragedia

lacrime e le note di blanco per i funerali di alessandro morto a 13 anni
Gragnano.  

A Gragnano è il giorno delle lacrime. Serrande abbassate, uffici pubblici chiusi. E' lutto cittadino per l'ultimo addio ad Alessandro, il ragazzo di 13 anni morto dopo un volo dal balcone dell'appartamento al quarto piano di una palazzina in cui abitava. L'ipotesi e' che il suo sia stato un suicidio istigato dalle pressioni di un branco di quattro minorenni e due maggiorenni, tutti imparentati tra loro, che lo bullizzavano, e non un incidente domestico come era sembrato in un primo momento. Nel chiostro di Sant'Agostino, alle spalle della chiesa di San Leone II, don Paolo Anastasio e il vescovo monsignor Francesco Alfano hanno celebrato i funerali del ragazzo.

"Averti come alunno per me è stato un dono. Eri una persona speciale: ci ha insegnato ad amare e a perdonare". È staot il saluto di una docente. La bara è uscita dal chiostro di Sant'Agostino, tra le note della canzone di Blanco " Finchè non mi seppelliscono" tra il lancio di palloncini bianchi e una scritta Alé. Commossi i suoi compagni di scuola che come i familiari del ragazzo per tutta la durata del rito funebre non hanno staccato gli occhi dalla bara bianca.

Intanto sebbene non sia stata ancora del tutto accantonata l'eventualità dell'incidente, prevale l'ipotesi suicidiaria nelle indagini sulla morte di Alessandro. Tutti gli elementi raccolti finora dai carabinieri di Gragnano e di Castellammare di Stabia che, coordinati dalle Procure dei Minorenni di Napoli e di Torre Annunziata stanno cercando di fare luce sull'accaduto, farebbero propendere gli inquirenti verso questa pista: in primis il messaggio inviato alla fidanzata, che sembra essere un addio, ma anche le modalità dell'accaduto iniziamente ritenuto la tragica conseguenza di un incidente domestico. Il prossimo passo va verso l'analisi dei contenuti delle chat trovate nei cellulari dei sei ragazzi (due maggiorenni e quattro minorenni) ai quali viene contestato il reato di istigazione al suicidio. Le informzioni estrapolate dai loro dispostivi verranno poi confrontate con quelle trovate sul telefono della vittima sequestrato dai carabinieri il giorno stesso della tragedia. Secondo quanto si apprende, inoltre, non sono stati ancora fissate, e non è detto che lo saranno, le escussioni dei giovanissimi indagati. L'inizio degli eventuali interrogatori è verosimilmente legato alle considerazioni che gli inquirenti trarranno nei prossimi giorni, alla luce dei riscontri acquisiti.