In mattinata, i carabinieri del NAS di Napoli, sotto il coordinamento del colonnello Alessandro Cisternino, hanno notificato inviti a dedurre a 82 dipendenti dell’ASL Napoli 1 Centro, in servizio presso il presidio ospedaliero Loreto Mare.
Secondo le indagini della Procura della Corte dei conti della Campania, gli indagati avrebbero attestato falsamente la propria presenza sul posto di lavoro in maniera “pressocché sistemica”, generando un danno erariale stimato in oltre 1 milione di euro.
Un caso che parte da lontano: il precedente del 2017
La vicenda non è nuova: il caso dei “furbetti del cartellino” al Loreto Mare era già finito al centro di un procedimento penale nel 2017. All’epoca, alcune immagini catturate dalle videocamere di sorveglianza mostrarono dipendenti che timbravano il badge per colleghi assenti, lasciando poi il posto di lavoro subito dopo.
Le nuove contestazioni riaprono uno scenario preoccupante per l’amministrazione sanitaria e per i cittadini, a distanza di quasi otto anni da quella prima inchiesta.
Danno erariale e responsabilità: cosa rischiano i dipendenti
Gli inviti a dedurre sono atti formali con cui la Corte dei conti chiede ai soggetti coinvolti di fornire spiegazioni entro un termine prestabilito. In caso di mancata o insufficiente giustificazione, i responsabili potranno essere chiamati a risarcire il danno economico causato allo Stato.
Si tratta, nel complesso, di oltre un milione di euro di fondi pubblici sottratti illegalmente, secondo quanto emerso dalle indagini.
La lotta all’assenteismo nella sanità pubblica
Il caso del Loreto Mare è solo l’ennesimo episodio che mette in evidenza il fenomeno dell’assenteismo nella pubblica amministrazione, in particolare nel comparto sanitario. Si tratta di un comportamento che, oltre a danneggiare economicamente le casse pubbliche, mina la fiducia dei cittadini nel servizio sanitario.
