A Forcella. stamattina, il silenzio parla più di mille parole. I volti segnati, le lacrime, la rabbia composta di un intero quartiere raccontano una ferita aperta. Nella chiesa di San Giorgio Maggiore si è celebrato l’ultimo saluto a Vincenzo Del Grosso, 54 anni, la più giovane delle tre vittime della tragedia avvenuta venerdì scorso al Rione Alto, a Napoli.
Vincenzo era un mastro esperto. Più di metà della sua vita l’aveva dedicata a quel mestiere antico e faticoso. È stato proprio quel lavoro a strappargliela, la vita.
L’incidente: una caduta di 25 metri senza protezioni
Insieme a lui, hanno perso la vita anche Ciro Pierro e Luigi Romano. Stavano lavorando su un cestello meccanico, sospesi a oltre 25 metri d’altezza, quando il supporto ha improvvisamente ceduto. Nessuna imbracatura. Nessun dispositivo di sicurezza. Una caduta nel vuoto che ha avuto un esito tragico e immediato.
Don Mimmo Battaglia e Don Antonio Scarpato: "Siamo in guerra"
Durante i funerali, il messaggio del vescovo Don Mimmo Battaglia è tornato a tuonare forte: “C’è una guerra nelle nostre strade”, ha ripetuto anche don Antonio Scarpato nell’omelia. “Una guerra silenziosa fatta di morti bianche, giovani strappati alla vita per mancanza di tutele, di controlli, di coscienza”.
Le parole della compagna e dei sindacati: “Non si giudica chi lavora per vivere”
Toccanti le dichiarazioni di Carmen Martucci, compagna di Vincenzo:
“A chi dice che se la sono cercata, vorrei chiedere: conoscete un solo cantiere che rispetti davvero tutte le regole?”
Anche i sindacati sono intervenuti duramente. Giovanni Sgambati, segretario generale della UIL Campania, ha dichiarato:
“Basta morti sul lavoro. Siamo vicini alla famiglia e continueremo la nostra campagna per la sicurezza nei cantieri”.
Ora è tempo delle responsabilità e così Gianluca Zanfardino, legale della famiglia Del Grosso, ha aggiunto:
“Non si può giudicare chi lavora senza tutele, solo per portare a casa da mangiare”.
Le spese del rito sono state sostenute da Forza Italia, su impulso del coordinatore regionale Fulvio Martusciello e del suo vice Gianfranco Librandi.
Inchiesta in corso: quattro indagati per omicidio colposo
La Procura di Napoli ha avviato un’indagine: quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo plurimo.
Da domani inizieranno le perizie tecniche irripetibili sul cestello meccanico precipitato. Si analizzeranno bulloni, perni, modalità di montaggio e il rispetto delle norme di sicurezza. Bisogna chiarire cosa abbia trasformato un giorno di lavoro in un giorno di morte.
