Operai morti a Napoli, tubo spezzato sul punto di saldatura

Da questa mattina il sopralluogo dei periti sul luogo della tragedia

operai morti a napoli tubo spezzato sul punto di saldatura

Attenzione di pm e consulenti anche su serraggio perni

Napoli.  

Da questa mattina strade chiuse e nuovi accertamenti dei periti sul luogo della tragedia, il cantiere di Via Domenico Fontana in cui hanno trovato la morte il 25 luglio scorso tre operai napoletani, Vincenzo Del Grosso, Ciro Pierro e Luigi Romano. 

Si sta concentrando su un tubo di diversa sezione, spezzato in un punto in cui è evidente una saldatura, e sul serraggio dei perni di ancoraggio, l'attenzione di pm consulenti presenti alla rimozione dell'impianto dal quale sono precipitati i tre operai facendo un volo di 25 metri dopo che il carrello elevatore si è sganciato e ribaltato. 

L'accertamento irripetibile della Procura ha preso il via stamattina. Presenti, consulenti degli indagati, i rispettivi avvocati: Zollo (per imprenditore Pietroluongo); Fusco (imprenditore Napolitano); Ferraro (amministratore del condominio) e Floccher e Anzelmo (direttore del lavori). Tra gli avvocati delle parti offese Amedeo Di Pietro e Luigi Cinque

Secondo quanto si è appreso, inoltre, alcuni perni sarebbero stati svitati addirittura con le mani, senza la necessità di dover utilizzare un attrezzo. Proprio su bulloni e perni era previsto che si dovesse concentrare l'accertamento irripetibile predisposto dalla procura di Napoli con il pm Stella Castaldo e il procuratore aggiunto Antonio Ricci.

Per procedere alla rimozione dell'impianto è stata sistemata una imponente gru che ha già portato a terra il montacarichi dal quale lo scorso 25 luglio sono precipitati i tre operai intenti a trasportare sul lastrico solare due rotoli di materiale bituminoso. Il collegio difensivo dei quattro indagati è composto dagli avvocati Mauro Zollo, Giovanni Fusco, Mattia Floccher, Giuseppe Anzelmo e Dezio Ferraro. Presenti anche i legali delle famiglie dei tre operai deceduti, tra cui gli avvocati Amedeo Di Pietro e Luigi Cinque.