Era a pochi metri dalla sua abitazione, Alfonso Cesarano, quando è stato raggiunto dai sicari che lo hanno massacrato a colpi di pistola in via Cappella della Guardia, nel comune di Gragnano. Cinque i colpi andati a segno e che hanno ucciso sul colpo il 35enne, titolare di un pastificio. Il giovane, ritenuto dagli investigatori vicino al clan Di Martino, era agli arresti domiciliari per tentato omicidio, in seguito ad una lite con aalcuni vicini. Aveva il braccialetto elettronico e poteva uscire soltanto per recarsi a lavoro. I sicari lo hanno atteso al rientro, non lasciandogli scampo. Strazianti le urla dei familiari sul luogo della tragedia.
Su dinamica e movente sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia e del nucleo investigativo di Torre Annunziata. Non è escluso che l'omicidio possa essere maturato nell'ambito della guerra tra le cosche per lo spaccio di droga. Cesarano era scampato ad un agguato già in passato: a dicembre di due anni fa fu ferito a colpi di kalashnikov nei pressi del pastificio di famiglia, nel comune di Lettere. In quella circostanza fu ferito di striscio alle gambe, uscendo quasi illeso dalla sua vettura.
