"Bisogna che gli uffici competenti dell'amministrazione comunale, segnatamente il servizio verde, si adoperino con l'urgenza del caso, con interventi rapidi ed efficaci, partendo da un'indagine accurata su tutte le alberature presenti lungo le strade e le piazze del Vomero, dove stamani, dopo le cadute di rami registratesi solo negli ultimi tempi, in piazza degli Artisti, in via Tino di Camaino, in via Ruoppolo e in via Luca Giordano, oltre all'albero caduto nei giorni scorsi in via Scarlatti, nei giardini di piazza Quattro Giornate alcuni pesanti rami di un grosso albero, peraltro posto nei pressi di un'area attrezzata con tavolini e sedie molto frequentata da persona anziane ma anche da famigliole con bambini, area che, dopo l'evento, è stata interdetta recintandola, si sono spezzati schiantatosi al suolo.
Per fortuna nessuno si trovava a passare o era fermo nell'area dove si è verificato l'ennesimo grave episodio, altrimenti avrebbe potuto ripetersi una tragedia che purtroppo al Vomero si è già vissuta in passato ".
A intervenire sui gravi problemi che affliggono, e non da oggi, le alberature stradali sulla collina vomerese è ancora una volta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che, anche attraverso il suo blog e le sue pagine social, ha più volte sollecitato gli uffici competenti a intervenire, senza però che si siano riscontrate risposte operative alle sue numerose segnalazioni.
"Gli alberi presenti lungo le strade e le piazze del Vomero da anni sono afflitti da problemi ben noti e più volte segnalati - puntualizza Capodanno -. Tra l'altro la mancanza di una potatura, effettuata nei tempi e con le modalità opportune, ha prodotto che le alberature poste lungo i marciapiedi di strade e piazze, siano cresciute a dismisura, raggiungendo altezze che, in molti casi, si attestano tra i 15 e i 20 metri. In giornate ventose o nel corso di temporali la forza esercitata lateralmente dal vento, tende a piegare il tronco.
A quel punto l'albero, specialmente se afflitto da patologie, non curate, che ne hanno minato la resistenza ma anche per l'assenza di un regolare quanto costante annaffiatura, che contribuisce a indebolirli, può o spezzarsi o addirittura essere divelto dalla base, abbattendosi a terra con tutto il peso di tronco e rami, con conseguenze immaginabili ".
"Al fine di contribuire alla salvaguardia del già scarno patrimonio arboreo pubblico propongo all’amministrazione comunale d'istituire la figura del “garante per la tutela degli alberi" - sottolinea Capodanno -. Al riguardo va ricordato che il patrimonio arboreo del Comune di Napoli è rappresentato da circa quarantamila alberi che si raddoppiano almeno, considerando anche quello in carico ad altri enti. Un patrimonio inestimabile che purtroppo sovente è abbandonato a se stesso. Un garante per la tutela degli alberi, attività che andrebbe prestata a titolo gratuito, avrebbe tra gli altri il compito di ricevere segnalazioni e reclami, di promuovere campagne di sensibilizzazione e d'informazione, d’interfacciare con altri Enti preposti alla tutela del verde pubblico, di formulare proposte per il miglioramento del verde urbano, di richiedere agli uffici preposti gli interventi necessari, anche con carattere d’urgenza, d’interagire con enti, associazioni, comitati attivi in materia, anche per sviluppare proposte e progetti, d’intrattenere rapporti di scambio, studio e ricerca con organismi operanti nell’ambito della tutela e della salvaguardia degli alberi".
Capodanno sulla situazione complessiva del già scarno verde pubblico a disposizione degli abitanti del Vomero, che è costituito essenzialmente dalle alberature stradali, visto lo stato indecoroso nel quale da tempo versano pure le poche aiuole presenti, ancora una volta richiama l'attenzione delle autorità competenti, segnatamente del sindaco Manfredi e dell'assessore al ramo, Santagada, affinché vengano attivate, in tempi rapidi, tutte le iniziative del caso, per la loro tutela e salvaguardia, predisponendo le indagini e le verifiche del caso, garantendo prioritariamente la sicurezza dei cittadini.
