Era già in carcere per il possesso di un'arma, una pistola con il caricatore maggiorato, Renato Benedetto Caiafa, 20 anni, a cui oggi la Polizia di Stato ha notificato l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale in relazione all'indagine (della Squadra Mobile, coordinate dai magistrati della VII sezione della procura di Napoli coordinata dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli) sulla morte del 18enne Arcangelo Correra avvenuta lo scorso 9 novembre, a Napoli, in Piazza Sedil Capuano. Il ventenne maneggiando una pistola calibro 9x21 rubata, la puntò all'indirizzo dell'amico facendo partire inavvertitamente un colpo che raggiunse Correra alla testa, uccidendolo.
Quello stesso giorno la Squadra Mobile, dopo aver ricostruito i fatti, notificò un provvedimento di fermo all'indagato che si er spontaneamente presentato negli uffici della Questura, per i reati di detenzione e porto di arma comune da sparo clandestina e per ricettazione. I successi e più approfonditi accertamenti - fra i quali indagini tecniche, balistiche e la riolevazione delle impronte - hanno portato gli investigatori a formulare il reato di omicidio volontario, commesso con dolo eventuale. Renato Caiafa è il fratello di Luigi Caiafa, il 17enne che venne ucciso da un poliziotto mentre, con un complice, stava compiendo una rapina all'angolo tra via Duomo e via Marina, nel cuore di Napoli, la notte del 4 ottobre 2020.
