Carabiniere ucciso: "Ero suo amico, non infangate il suo nome"

Il sindaco di Somma, Di Sarno: "Ai giudici dico: non siate parsimoniosi"

Somma Vesuviana.  

"Era mio dovere essere qui oggi perché rappresento la sua città e perché ero un suo amico. Non infanghiamo il nome di Mario, come sto leggendo su alcuni articoli di giornale, non lo merita. Era un galantuomo, un umile servitore dello Stato che ha pagato a caro prezzo il suo lavoro". Lo ha detto il sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno uscendo dalla camera ardente del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso il 26 luglio mentre era in servizio. "Ai giudici dico non siate parsimoniosi, c'è bisogno di rispetto per la divisa, per gli uomini che prestano la loro vita allo Stato", ha concluso.