NAPOLI – Il Comune di Napoli ha revocato il proprio patrocinio all’evento “Falafel e Democrazia”, un confronto sul conflitto israelo-palestinese in programma per il 14 settembre al Museo di Capodimonte. La decisione, presa ieri dal sindaco Gaetano Manfredi, arriva dopo le dure proteste scatenate dalla partecipazione annunciata dell’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert, alla guida del paese durante l’operazione “Piombo Fuso” del 2008-2009.
La mossa dell’amministrazione segue l’approvazione di una mozione unitaria in consiglio comunale, sollecitata da Pd, M5S e Avs, che chiedeva di ritirare l’adesione dell’ente per non creare “confusione” sulla posizione della città riguardo all’occupazione israeliana di Gaza.
Al centro della bufera, la figura di Olmert, ricordato dai firmatari della mozione come il leader durante un’operazione militare che causò “quasi 1.500 vittime tra i palestinesi, moltissime tra i civili”. La revoca del patrocinio, seppure formale, rappresenta un atto di distanza simbolico forte da un evento che si proponeva di essere un momento di dialogo.
Non è l’unico forfait di peso. Anche lo scrittore Maurizio de Giovanni, inizialmente in locandina, ha annunciato che non parteciperà. In un post su Facebook ha scritto senza mezzi termini: “Quello a cui stiamo assistendo è un crimine enorme, ingiustificabile, intollerabile. Lo è stato il 7 ottobre di due anni fa, lo è stato ogni giorno da allora”.
L’evento, organizzato dalla Fondazione Rut in collaborazione con Golem Multimedia e con la regia del giornalista David Parenzo, annovera comunque un panel di alto livello. Tra i relatori figurano il direttore de Il Foglio Claudio Cerasa, l’ex direttore di Repubblica Maurizio Molinari, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, l’ex ministro Piero Fassino e la senatrice Stefania Craxi.
Gli organizzatori difendono l’iniziativa, spiegando che l’obiettivo è “promuovere un dialogo tra molteplici voci e identità”. Sottolineano inoltre che lo stesso Olmert, in tempi recenti, ha preso posizioni molto critiche verso l’attuale governo Netanyahu, arrivando ad accusarlo di crimini di guerra a Gaza.
Tuttavia, per gli attivisti pro-Palestina, questo non basta. La comunità ha già annunciato un presidio di protesta per il 14 settembre fuori dal Museo di Capodimonte, segno che le divisioni su un conflitto tanto lontano quanto doloroso continuano ad accendersi con forza anche a Napoli, lontano dai campi di battaglia ma non dalle coscienze.
