"Oggi, 8 ottobre 2025, si è tenuto l’ultimo Consiglio regionale di questa consiliatura. Otto i punti all’ordine del giorno, otto leggi, tra le quali anche la mia proposta di legge sulla misura integrativa regionale, ferma dal 2023 in commissione.
Una legge di civiltà, che avrebbe potuto garantire un sostegno concreto alle famiglie povere della Campania, e che invece è rimasta impantanata nella burocrazia. Quando conviene, la burocrazia diventa lo strumento perfetto per affossare, ignorare, rendere tutto più difficile».
Così la consigliera indipendente Marì Muscarà commenta con amarezza l’ennesimo rinvio della sua proposta.
«A tutti i cittadini che hanno creduto in questa battaglia, alle oltre 20.000 persone che hanno firmato per la legge, voglio dire che non mi arrendo. La misura integrativa regionale non è un reddito di cittadinanza, ma un intervento pensato per sostenere chi, in un momento di difficoltà, non riesce più ad arrivare alla fine del mese. È una misura di dignità, per la quale avevamo già trovato i fondi». Muscarà punta il dito contro le forze politiche di maggioranza:
«Mi chiedo come farà il partito democratico, che tra poco si presenterà alle elezioni insieme all’ex Movimento 5 Stelle, a parlare di giustizia sociale e di sostegno ai poveri quando, in dieci anni di governo, ha ignorato completamente questa proposta.
Oggi in aula De Luca non c’era, cosa piuttosto insolita: il Consiglio è durato appena un quarto d’ora, il tempo di approvare una legge che interessava alla maggioranza e chiudere tutto». Infine, un messaggio diretto al governatore e ai cittadini campani:
«Avrei voluto dire a De Luca: come farà con il suo nuovo alleato a trovare un equilibrio, visto che al M5S del reddito di cittadinanza non interessa più nulla? Useranno questa battaglia solo come bandiera elettorale. Del resto, forse liberatosi da questo orpello, Fico potrà dedicarsi con più tempo alla ricerca dell’interruttore per spegnere l’inceneritore.
Napoletani, campani, non fatevi abbindolare dalle ideologie: guardate i fatti, non le parole. Votate per il vostro futuro, votate bene».
