Ounas e Insigne: il Napoli stende il Sassuolo. Juve a +6

Ancelotti ancora una volta stravolge la formazione di partenza: otto cambi rispetto a mercoledì

Ancora una formazione diversa, la decima su altrettante partite ufficiali disputate finora. Quella più stravolgente: 8 cambi rispetto alla serata europea con il Liverpool, con unici superstiti Ospina, Albiol e Koulibaly. Spazio a Malcuit a destra, Rog, Diawara, Zielinski in mediana e Verdi ad allternarsi con  Ounas a sostegno di Mertens. Ancelotti garantisce per tutti: “Non sono matto, se giocano è perché sono in grado di farlo”. E la sosta per le nazionali  questa volta avrà sapore e gestione diversa nei giorni con pochi intimi a Castelvolturno. Adam Ounas diviene così il manifesto della nuova era tecnica, quella che ha fruttato un mini bilancio di sette vittorie, un pareggio e i due ko in casa di Sampdoria e Juventus. Il franco-algerino che Sarri faticava a “considerare” tra i grandi ha invece colto in castagna la difesa del Sassuolo, indirizzando un primo tempo a senso unico. Primo gol in serie A per Ounas, secondo in azzurro dopo quello al Lipsia in Europa League lo scorso marzo. Il Napoli tuttavia ha avuto il grosso demerito di non chiudere la pratica. Imprecisi e troppo leziosi davanti a Consigli, gli attaccanti azzurri hanno tenuto in vita gli emiliani. E la partita, come spesso accade nel calcio, è divenuta aspra, finanche sofferta. Con Ospina autore di parate importanti. A ristabilire le distanze ci ha pensato ancora una volta Lorenzo Insigne, mai tanto determinante nel peso realizzativo dell’attacco azzurro. Il sesto gol in A è una perla, una delle sue straordinarie giocate. La posizione avanzata lo sgrava da stressanti compiti di copertura per esaltarne genio e senso del gol. Con Allan e Callejon in campo, al posto di Diawara e Verdi, il Napoli controlla con una buona gestione finale. L’en plein della Juventus era ampiamente prevedibile, la corazzata di Allegri perderà briciole per strada. Che il nuovo Napoli riuscisse ad assestarsi a livelli alti in così poco tempo non era invece per nulla scontato. Clima speciale nello spogliatoio, frutto di una gestione totale delle forze. E delle motivazioni dei singoli naturalmente. Parte sicuramente da qui la certezza di Ancelotti che il suo Napoli ha enormi margini di crescita.