Il Napoli sbatte sui pali del Chievo: è solo 0-0 al San Paolo

La Juve vola così a +8. Mercoledì sera la super sfida Champions alla Stella Rossa

Non bastano gli otto calciatori che con pochissima fortuna hanno tentato l’assalto alla porta del Chievo. Impenetrabile, nel pomeriggio che restituisce al campionato un Napoli scialbo, lento e prevedibile nel primo tempo, impreciso nell’assedio della ripresa cui non è mancata la malasorte. I clivensi confermano di esser bestia nera per il Napoli: lo scorso anno la rimonta era arrivata allo scadere con una giocata di Diawara, a chiudere il forcing imposto dai nervi e da un super Insigne. Questa volta è mancato lo smalto sebbene il secondo tempo abbia fatto annoverare il palo clamoroso di Insigne e l’acrobatica rovesciata di Koulibaly in versione delantero. Ancelotti aveva finanche puntato su una rotazione ridotta degli interpreti, con Karnezis, per la quinta volta imbattuto in stagione, in luogo di Ospina, Malcuit a destra e Hysaj a sinistra, un centrocampo con Diawara e Zielinski e i piccoletti Mertens, Insigne, Ounas chiamati a dare imprevedibilità alla manovra. Invece il passo cadenzato e leggibile degli azzurri non ha mai trovato l’accelerazione giusta a spiazzare l’arcigna disposizione pensata con efficacia da Di Carlo. Scontato dire che un episodio avrebbe potuto sparigliare, non certo banale interrogarsi sul perché non sia scattata la supervisione del VAR in occasione della plateale spinta di Obi in area ai danni di Callejon. Resta il rammarico per le occasioni in serie di un secondo tempo a senso unico, insufficiente a cambiare il segno della domenica deludente. Dopo 22 match casalinghi il Napoli non trova il gol davanti alla sua gente. Fortuna non ci sia spazio per deprimersi. Il mercoledì di Champions con la Stella Rossa può essere il lasciapassare per gli ottavi, in caso di vittoria e pareggio nella supersfida tra PSG e Liverpool. Nel turno deplorevole per il nuovo exploit dei dementi da curva, stratosferici a Udine e nel solito Allianz Stadium (caso questo più clamoroso perché regno di popoli meridionali prontissimi ad automortificarsi) il San Paolo esalta passione e rispetto per lo sport. Il Napoli non batte il Chievo ultimo della classe ma le curve cantano per il piacere di esserci al fianco della squadra e di continuare a vivere un sogno che non ha proprio nulla a che fare con chi sceglie il calcio per dare sfogo a frustrazione e becerume.