"Non ho imparato ancora una parola particolare di italiano e napoletano, ma riesco a capire qualcosa e a dire qualche parola e ho intenzione di prendere lezioni di italiano insieme a mia moglie, perché credo sia importante imparare la lingua del posto. Quando sarò pronto farò anche interviste in italiano, ma datemi tempo". Questo è un passaggio della prima intervista di Kevin De Bruyne in Italia. Nel resto dice altro, spesso altrettanto indicativo, interessante o, addirittura, intrigante, ma questo racconta più di tutto il valore dell'uomo prima che del calciatore.
Per capirci, Stanislav Lobotka, pur dall'alto del suo straordinario valore professionale, dopo 5 anni a Napoli, il problema non se lo è proprio posto. Passiamo appresso. Non è dato sapere il ruolo che il belga svolgerà in campo - il modulo resta avvolto nell'assoluto mistero, anche se il 3-5-2 (che non condivido) sembra essere il destino finale degli azzurri - ma lo stesso ex Manchester City anche su questo qualche passaggio l'ha fatto: "Non credo che il ruolo sia così importante perché le posizioni in campo si studiano prima della partita stessa, tutto dipende dall'interpretazione dello spazio, anche la postura tattica sia nostra che degli avversari. 4-3-3, 3-4-3 sono moduli, ma dipende dalla fase di possesso o non possesso. Il calcio è molto dinamico, cambia. Non saprei quale sarebbe la posizione migliore".
E poi riferendosi ad Antonio Conte (che ha largamente elogiato) ha aggiunto: "Mi troverà lui la posizione migliore, non vedo l'ora di giocare la Champions con questa maglia". E con questa siamo arrivati alla lezione numero 2. Passiamo a quella successiva.
"I primi tre motivi per cui ho scelto Napoli? Dal punto di vista della competitività è il posto migliore per me, ho la possibilità di dimostrare le mie qualità. Il Napoli è campione d'Italia, ha mostrato tutte le sue qualità. Cambia molto rispetto all'Inghilterra, ma anche questo mi rende molto entusiasta. Ho voglia e qualità per essere competitivo a questo livello. Cambia il clima rispetto all'Inghilterra e volevo dimostrare di poter giocare al più alto livello. Quando Manna è venuto a mostrarmi il progetto sono rimasto entusiasta, credo che Napoli sia stata la miglior scelta per me".
Insomma, il Napoli è sulla strada giusta! Attenzione però alla (forse) frecciatina tra le righe: "Non ho parlato ancora molto con l'allenatore, abbiamo fatto un paio di sedute in campo in cui ci siamo parlati, ma in campo". Con tutto il rispetto per il tecnico salentino, io avrei fatto un'altra scelta.
