"Il Tribunale amministrativo ha dato ragione alla Campania che aveva fatto un ricorso contro il ministero della Salute perché la Campania viene tenuta, senza nessuna ragione oggettiva, in piano di rientro da due anni. È una misura che ovviamente penalizza per esempio i punti nascita, Sapri, Polla, Piedimonte Matese, Sessa Aurunca e penalizza tutta la sanità campana perché ci impedisce di utilizzare anche fondi di bilancio per progetti obiettivo che possono migliorare le prestazioni. Il tribunale amministrativo ha riconosciuto che non c'è nessuna ragione oggettiva per tenere la Campania in piano di rientro, che la Campania ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti dalla legge e che mantenere la Campania in piano di rientro è un abuso. Dunque ha stabilito che il ministero della Salute deve procedere ad approvare la fuoriuscita della Campania dal piano di rientro".
Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ha commentato, questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Salerno, la notizia che la sanità della Campania può uscire dal piano di rientro dei debiti precedenti e tornare regolarmente in gestione alla Regione. Il Tar, infatti, ha dato ragione alla battaglia che il governatore Vincenzo De Luca porta avanti da oltre due anni e diffida il ministero della Salute: deve far uscire "immediatamente" la Regione dal Piano.
"Non ci regalano niente. Mi auguro - ha sottolineato il governatore - che non ci sia qualcuno che per ragioni ancora di ostilità politica faccia ricorso al Consiglio di Stato. Chi dovesse fare questo si dichiarerebbe nemico della Campania, delle nostre famiglie, delle nostre aziende, del comparto privato accredito e nemico dei punti nascita. Noi aspettiamo con serenità che il ministero della Salute dia seguito al pronunciamento del Tribunale amministrativo della Campania e con grande semplicità decida la fuoriuscita della Campania dal piano di rientro".
La replica alla premier Meloni
"Mi è capitato di ascoltare quello che ha detto l'onorevole Meloni ieri a Napoli. Ha polemizzato addirittura con il fatto che i dati della Campania in realtà sono un po' falsati per le liste di attesa. Ha detto la Meloni che De Luca fa il gioco delle tre carte perché ha comunicato soltanto i tempi delle liste di attesa per quanto riguarda le prime visite. Noi ci siamo concentrati soprattutto sulle prime visite perché la cosa più urgente è far visitare chi ha un dubbio, ad esempio, di avere un tumore al seno. Quindi abbiamo lavorato per un anno e mezzo soprattutto su questa priorità, cioè dobbiamo ridurre al minimo i tempi per la prima visita, quella che ti salva la visita. Siamo la prima regione d'Italia per le visite classificate come U urgenti, B brevi che vanno fornite per i cittadini nell'arco di tre giorni per le U e di dieci per le prestazioni brevi", ha tuonato il presidente della Regione Campania.
"Noi in Campania - ha ribadito il governatore - eroghiamo la prima visita oncologica al 95% dei richiedenti. Siamo la prima regione d'Italia insieme al Veneto, lavorando però in Campania con diecimila medici in meno rispetto alla media nazionale e con duecento milioni di euro in meno nel riparto del fondo sanitario nazionale. Quindi io chiederei al presidente Meloni di concentrarsi non su atteggiamenti ricattatori nei confronti della regione Campania ma di fare l'unica cosa seria che potrebbe fare: decidere dopo tre anni di governo che nel riparto del fondo sanitario nazionale la Campania riceva le stesse risorse di tutte le altre regioni. Questa è l'unica richiesta che viene dalla Campania al governo nazionale".
