Sala slot abusiva: multato titolare per 120mila euro

Si somministravano bevande e cibo ai non soci

Casal Velino.  

Scoperta dalle fiamme gialle una sala slot illegale. I Finanzieri della Tenenza di Vallo della Lucania hanno individuato un circolo privato in una frazione di Casal Velino che aveva installato apparecchi e congegni da intrattenimento, video slot, in numero superiore a quello consentito in rapporto ai metri quadri del locale, peraltro in luoghi diversi da quelli per i quali era autorizzato.

Nel corso dei controlli è anche emerso che il locale somministrava alimenti e bevande a persone estranee al circolo che quindi non figuravano tra i soci, cosa non consentita dalla legge.

Il titolare del circolo si è reso così responsabile di violazioni di vario genere punite con sanzioni amministrative fino a 90mila euro per quanto riguarda i video slot e fino a 30mila euro per l’indebita somministrazione di alimenti e bevande; a queste si aggiungono le sanzioni accessorie della revoca, da parte del questore, dell’autorizzazione all’installazione degli apparecchi e congegni da intrattenimento e della revoca, da parte del sindaco, della licenza alla somministrazione di bevande e alimenti.  

Nei mesi scorsi sempre la guardia di finanza ha effettuato un altro blitz in una sala giochi di Scafati dove ha sottoposto a sequestro penale otto video-slot “taroccate” avevano all’interno, abilmente nascoste, altrettante schede di gioco cd. “secondarie”, che consentivano di bypassare la comunicazione obbligatoria dei dati di gioco all’A.A.M.S., grazie ad un telecomando che il gestore delle “macchinette mangiasoldi” aveva consegnato al titolare della sala giochi.

L’effetto ottenuto in pochi istanti era duplice: da un lato, frodare il fisco non facendo rilevare il gettito derivante dalle puntate dei clienti, poiché le slot “manomesse” erano collegate alla piattaforma telematica di controllo dell’A.A.M.S. – che quindi non rilevava apparenti anomalie – ma non comunicavano i dati previsti per legge sulle puntate effettuate dai clienti, consentendo al gestore di nascondere i proventi realmente incassati, sfuggendo così alla tassazione; dall’altro, truffare il cliente senza che quest’ultimo potesse accorgersi di nulla.  

S.B.