Intascavano reddito di cittadinanza ma erano contrabbandieri

Blitz di Procura e Guardia di finanza di Salerno: oltre 3 tonnellate di "bionde" dalla Cina

Salerno.  

Indagini partite dalla compagnia di Scafati e coordinate dalla procura di Nocera Inferiore, trasferite poi a Salerno nel momento in cui è emerso per gli investigatori il reato associativo. Duro colpo al contrabbando di sigarette: 3200 chili accertati, oltre 200 quelli sequestrati nell'operazione condotta da procura e guardia di finanza di Salerno.

GLI ARRESTI

Sono 12 le persone indagate - 9 finite in carcere, 2 ai domiciliari più un obbligo di dimora - nel blitz che ha visto impiegati oltre 50 finanzieri. Nella conferenza stampa in procura, ricostruiti i mesi di indagine che hanno portato alle misure cautelari disposte dal giudice per le indagini preliminari. Nel mirino due nuclei familiari, specializzati nel traffico di sigarette di contrabbando.

I "CONIGLI ROSSI": LE MARLBORO

Una sensazione di sostanziale impunità e relativa tranquillità, dal momento che - hanno sottolineato i pm Luigi Cannavale ed Elena Guarino - raramente si faceva ricorso ad un linguaggio in codice. Nelle intercettazioni infatti si parlava senza giri di parole, tranne in alcuni casi dove a proposito delle Marlboro si utilizzava il termine "conigli rossi".

IL REDDITO DI CITTADINANZA

Dei 12 indagati, cinque - formalmente nullatenenti per lo Stato - intascavano anche il reddito di cittadinanza. Uno stipendio che variava da 300 a 700 euro al mese, per un totale quantificato dalla guardia di finanza di somme indebitamente percepite di circa 9mila euro. Il gip ha disposto, contestualmente alle misure cautelari, la sospensione del reddito per tutti e cinque i beneficiari.

L'EVASIONE

Ingenti le somme sottratte al fisco, dal momento che - ha ricordato il comandante provinciale della guardia di finanza di Salerno, il generale Danilo Petruccelli - la tassazione sui tabacchi è particolarmente elevata. "Il contrabbando è particolarmente diffuso sul territorio e consente un cospicuo ritorno economico. Questo è un modo efficace di contrastare l'evasione fiscale", le parole dell'ufficiale delle fiamme gialle. "Un danno erariale ma anche un potenziale danno alla salute, visto che le sigarette arrivavano da canali non controllati, come l'Est Europa e la Cina".

LA CASSA GESTITA DALLE DONNE

Uno dei particolari emersi nelle indagini, come ha sottolineato il colonnello Sebastiano Barbato, che guida la compagnia di Scafati, è il ruolo delle donne. Erano loro, infatti, secondo la ricostruzione investigativa di procura e guardia di finanza, a gestire "la cassa" del traffico illegale di sigarette.