"C'è la necessità di capire le difficoltà degli imprenditori esposti a rischi. Quello che noi diciamo a tutti è di denunciare e collaborare e darci la possibilità di avviare le indagini". Così il procuratore della Repubblica Vicario, Rocco Alfano, ha commentato l'indagine della Dia e la procura di Salerno, che hanno sgominato una rete criminale composta da persone ritenute legate a tre diversi clan di camorra.
"Questa vicenda processuale insegna soprattutto che le persone offese che cercano di tutelarsi mediante la mediazione di soggetti borderline, vicini o contigui ai clan, non risolvono i propri problemi - dice ancora il procuratore - Passano da un aguzzino ad un altro, nel caso di specie da un clan ad un altro e non riescono mai a venir fuori dall'usura". In questa vicenda, "l'escalation di violenza è cresciuta sempre più tanto che - rimarca Alfano - il prestito era diventato insostenibile e rivendicato da soggetti vicini al clan D'Alessandro di Castellammare, poi al clan Genovese di Salerno e poi al clan Nuovo Partenio di Avellino in una spirale di rivendicazioni ad avere una competenza quasi territoriale su questi prestiti usurai, che hanno esposto le persone offese ad un continuo pericolo".
