Il cammino delle Certose, i percorsi dell'anima

In scena a Padula il concerto il Lied romantico

Padula.  

Dopo il grande successo delle inaugurazioni delle mostre alla Certosa di San Martino a Napoli, alla Certosa di San Giacomo a Capri ed alla Certosa di San Lorenzo a Padula, prosegue con tre prestigiosi eventi musicali Il cammino delle certose.

I percorsi dell’anima, il grande progetto turistico-culturale realizzato dalla Regione Campania, Assessorato allo Sviluppo e Promozione del Turismo guidato da Corrado Matera, con la collaborazione scientifica del Polo museale della Campania e la collaborazione tecnica della Scabec Spa, la società regionale che opera per la valorizzazione dei beni culturali campani.

Dopo il primo appuntamento a Napoli nella Certosa di San Martino, sabato 16 settembre alle ore 20.30 si svolgerà, nel suggestivo spazio del Salone dei Granai della Certosa di San Lorenzo a Padula, il concerto Il Lied romantico per coro femminile, in collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli. Gli eventi musicali si concluderanno venerdì 22 settembre quando nella Certosa di San Giacomo a Capri sarà ospitata una Soirée Debussy, ideata da Massimo Fargnoli ed organizzata dall’Accademia Musicale Napoletana con brani recitati da Catherine Spaak. L’appuntamento musicale va ad aggiungere ulteriore prestigioso al sito certosino di Padula che ospita attualmente fino al 21 ottobre, il progetto espositivo Il cammino delle certose, portando all’attenzione del grande pubblico nazionale e internazionale un patrimonio straordinario che merita prospettive nuove, degne della eredità di valori spirituali, economico-sociali e civili che ancora custodiscono.

L’intero progetto di mostra coinvolge tre luoghi simbolo della storia universale e dell’immaginario religioso, architettonico e artistico, le Certose di San Martino a Napoli, di San Giacomo a Capri e di San Lorenzo a Padula, emblemi di una civiltà plurisecolare che ha contribuito a formare l’identità della regione da nord a sud, dalla metropoli capitale alla cittadella monastica più imponente d’Europa, nel cuore del Vallo di Diano. L’elaborazione della proposta musicale è stata anch’essa strutturata con l’idea di proporre sonorità che richiamassero i valori di spiritualità e raccoglimento impressi da secoli nella magia dei silenzi dei monasteri. Con la regia illuminata di un progetto espositivo esemplare, a cura di Anna Imponente, Direttore del Polo museale della Campania, i tre complessi monumentali Certosini riannodano e rinnovano dialoghi ideali e materiali, osmosi, flussi di informazioni sedimentate. Dimostrando finalmente spessore e attualità della rete dei saperi che può rappresentare il vero valore aggiunto, il volano di una nuova economia imperniata sulla cultura, sul tempo libero, sulla qualità della vita quotidiana. Il filo conduttore delle esposizioni, tra assonanze e distinzioni, si articola sulle interpretazioni storiche dei temi della meditazione, della violenza, della redenzione, del conflitto religioso, con capolavori quali Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, fino alle declinazioni contemporanee autoriali dei campi di forza del silenzio, dell’ambiente naturale, dell’impegno etico, del legame con il territorio, in una trama discontinua e inquieta di relazioni fluide, senza tempo e senza confini. Certosa di San Martino a Napoli La mostra nella Certosa di San Martino è incentrata su opere del Sei e del Settecento che prendono spunto dal tema biblico di Giuditta e Oloferne, a partire dall’affresco di Luca Giordano nella Cappella del Tesoro.

Per l’occasione sono esposti, per la prima volta, i disegni preparatori provenienti dagli Uffizi di Firenze. Le opere seicentesche, da Carlo Saraceni a Jacopo Ligozzi, dialogano lungo tutto il percorso espositivo con i maestri del contemporaneo, a dimostrare affinità e dissonanze, affrontate con sensibilità differenti, da Lucio Fontana a Alberto Burri, a Luca Maria Patella, da Louise Bourgeois a Giacinto Cerone e Paolo Mussat Sartor.

La narrazione procede infatti fino alle declinazioni dei protagonisti dell’arte contemporanea: al centro della scena la violenza sul corpo e sulla materia, la sublimazione del gesto attraverso la bellezza, il riscatto del mezzo artistico, il destino di umana sofferenza e la ribellione. Certosa di San Giacomo a Capri Nella chiesa della Certosa di San Giacomo a Capri il dibattito interreligioso è testimoniato dalla seguente selezione di opere: le istallazioni del grande volume Levitikus di Hermann Nitsch, protagonista storico dell’Azionismo Viennese, che riflette sulla ritualità e sui ‘misteri’ della religione; dalle incisioni di Vittorio Pavoncello dai libri della Bibbia ebraica.

Completano l’esposizione le due opere che Vettor Pisani creò pensando ai dipinti di Diefenbach esposti in Certosa nell’omonimo Museo. Certosa di San Lorenzo a Padula La mostra a Padula segue il filo conduttore che ha già riproposto le celle di clausura, a partire dal 2002, come spazio ideale e laboratorio d’elezione dei nuovi fermenti più vitali dell’arte contemporanea. Una vocazione che si arricchisce oggi, con un evento di rilevanza internazionale, grazie al contributo di autentici protagonisti della tendenza aniconica della creazione artistica, nelle sue declinazioni astratte: insieme al video e alle foto della performance di Vanessa Beecroft, sono in mostra i lavori di Giovanni Anselmo, Ettore Spalletti, Salvatore Emblema, Sandro Sanna, Lucilla Catania, Michele De Luca e Claudio Palmieri. Completa il percorso Altum Silentium ‘l’installazione con il verde’ di Maria Dompè nella Corte dei Granai, uno spazio monumentale che ‘rinasce’ a nuova vita, recuperando frammenti e antiche pietre della Certosa.  

Redazione Salerno