Monta la polemica sulla nuova imposta di soggiorno ad Agropoli

A prenderne le distanze è l'associazione ViviCilento

monta la polemica sulla nuova imposta di soggiorno ad agropoli

ViviCilento prende le distanze sul nuovo regolamento sull’imposta di soggiorno ad Agropoli, approvato nel Consiglio comunale del 10 dicembre.

Agropoli.  

ViviCilento prende le distanze sul nuovo regolamento sull’imposta di soggiorno ad Agropoli, approvato nel Consiglio comunale del 10 dicembre. L'associazione, che raggruppa oltre 50 operatori turistici, solleva una serie di perplessità. 

La nota 

«Ci amareggia affermare che ancora oggi ad Agropoli non esiste un sistema turismo e, probabilmente, nemmeno ne ha uno in mente - scrive il presidente Emanuel Ruocco - Il turista che arriva qui vive nell’incertezza di trovare spiagge pulite, disorientamento nell’orario di mezzi pubblici, di ztl, di strisce bianche e/o azzurre, di eventi presenti solo sui social ma in concreto scarsamente fruibili. Noi come ViviCilento, abbiamo sempre chiesto, in maniera chiara ed inequivocabile, la possibilità di creare un tavolo tecnico, una consulta del turismo, dove poter discutere di turismo e di commercio in maniera concreta e produttiva, creando vera sinergia tra privato e pubblico. Nel corso di questi anni ogni incontro invece che basarsi su una progettualità, stagnava su iniziative sporadiche».

La polemica 

«Quello che abbiamo ottenuto è stato una convocazione per sentirci dire che dal 2023 l’imposta di soggiorno sarà attiva per tutto l’anno ed inoltre aumenterà di 50 centesimi per ogni categoria - rincara la dose Ruocco - Per comprendere la portata del nuovo regolamento, indichiamo un esempio lampante: una famiglia di 4 persone decide di soggiornare due settimane ad Agropoli e, per fare ciò, dovrà pagare 60 euro di tassa di soggiorno. Per quanto appena asserito, si andrebbe a creare una distorsione del mercato tra strutture ricettive regolarmente operanti contro chi è abusivo. (cosa che l’ospite potrebbe non sapere). Una delle nostre proposte è stata la lotta all’abusivismo. In virtù di questo nuovo regolamento non abbiamo avuto nessuna garanzia di un’attività di controllo utile a debellare l’abusivismo e quindi tutelare le attività ricettive regolarmente aperte».

La richiesta finale

«Noi come ViviCilento chiediamo un forte cambiamento nella gestione del tema turismo. Chiediamo decoro, chiediamo pulizie degli arenili in ogni momento dell’anno, chiediamo un piano trasporti, chiediamo agibilità sulle spiagge della Marina e del Lido Azzurro, chiediamo la sistemazione della Sp184 nel tratto tra San Francesco e la Baia di Trentova, chiediamo telecamere e sicurezza nei luoghi di prossimità alle spiagge, presso il porto, il lungo mare San Marco - conclude il presidente Ruocco - Ancora oggi dobbiamo rappresentare che in alcune aree di Agropoli, come nel caso specifico di attività ricettive in località Fuonti ed in via Crocicchie, nonostante paghino anche TARI e TASI, risultano abbandonate: strade non illuminate, manto stradale quasi inesistente o resosi impraticabile. Per non affrontare per l’ennesima volta il tema della posidonia che sembrerebbe non definirsi nemmeno per il 2023. Qui, negli anni, abbiamo protocollato infinità di richieste, di istanze. Anche durante l’ ultima campagna elettorale abbiamo chiesto chiarimenti e promesse. In sintesi, noi riteniamo che con l’imposta di soggiorno si debbano finanziare attività utili a migliorare la qualità del soggiorno dei turisti e della vita quotidiana dei residenti. Reputiamo che se si può parlare di crescita numerica del turismo ad Agropoli e della sua qualità negli ultimi anni, un grosso merito va dato a quegli imprenditori che hanno deciso di investire sul proprio territorio».