Ferrovia Sicignano-Lagonegro, battaglia sulla riapertura

Cascone: investito 1 milione. Ma 5 Stelle e Potere al popolo attaccano

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Sicignano degli Alburni.  

"La linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro è alla nostra attenzione da tempo, ed è ridicolo ricondurla a polemiche sterili e stupide da campagna elettorale. Già nella scorsa consiliatura la Regione Campania ha trasferito a RFI 1 milione e 700mila euro per lo studio di fattibilità tecnico economica per la riapertura ai fini turistici nonché per la realizzazione dei primi interventi funzionali. La Convenzione è stata sottoscritta il 17/2/2020 e attendiamo di conoscere le cifre precise necessarie per l’eventuale attuazione dell’intervento, ma dalle prime stime trasmesse si ipotizza una spesa tra i 200 e i 300 milioni di euro". Così, in una nota, il presidente della commissione regionale trasporti Luca Cascone a proposito della storica tratta che collega Campania e Basilicata.

"Nessuna presa in giro da parte della Regione Campania: non è plausibile discutere di un’opera infrastrutturale se non se conosce l’impatto economico e il vantaggio trasportistico. Premesso ciò, una volta che avremo a disposizione lo studio completo e le cifre reali che andrebbero investite, ci attiveremo per convocare un tavolo con tutti gli Enti del territorio per valutare serenamente e con serietà se valga la pena impegnare tante risorse per questo servizio o se piuttosto non sia più utile impegnare questi fondi per altre priorità della comunità e dei cittadini del Vallo di Diano. La Regione Campania non ha nessuna posizione a priori ma ritiene che tali decisioni, quando impegnano importi così elevati, vadano prese in totale sinergia con gli Enti locali conoscendo tutti costi e ricadute per il territorio. La polemica sollevata in queste ultime ore quindi non ha ragion d’essere, se non a fare da sprono per un ulteriore monitoraggio sullo stato di avanzamento dello Studio e ad anticipare il dibattito sulla dovuta e necessaria valutazione del rapporto costi/benefici per stabilire se vale la pena spendere cifre così importanti per questo servizio o meglio destinarle a rispondere ad altre esigenze del territorio", ha argomentato Cascone.

Parole che però non sono servite a placare le asprissime polemiche politiche: "Nell’anno europeo delle ferrovie, nel solco del Green Deal europeo, con iniziative tese a favorire la mobilità sostenibile al fine di ridurre le emissioni di CO2 e polveri sottili, il presidente della Commissione regionale Trasporti della Campania Luca Cascone ha bocciato senza mezzi termini il progetto di riattivazione della linea Sicignano-Lagonegro. Una decisione inspiegabile, in aperto contrasto con un ordine del giorno approvato dalla Camera che definisce un preciso impegno del Governo al rilancio di un’opera attesa da troppo tempo. Un impegno che fa il paio con quello già messo in campo per far ripartire, dopo anni di immobilismo, il progetto di ampliamento dell’aeroporto di Pontecagnano e con la strategia nazionale Aree Interne approvata e finanziata proprio nel Vallo di Diano": attacchi che arrivano dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano e dalla senatrice M5S Felicia Gaudiano.

"Sulla base di quanto definito da uno studio di fattibilità commissionato da Rete Ferroviaria Italiana - rivelano i due esponenti M5S - l’opera avrebbe un costo di 160 milioni di euro, quasi la metà rispetto ai 300 milioni inizialmente previsti. A finanziarla concorrerebbero le risorse del Recovery Fund, nell’ambito di un più ampio progetto di finanziamento teso al rilancio delle infrastrutture, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno. La Sicignano-Lagonegro, dismessa da troppi anni, è una linea strategica di fondamentale importanza per il Vallo di Diano e per la Campania, valutarla unicamente sulla base di un calcolo economico piuttosto che su una vera visione di sviluppo è un delitto per il futuro della nostra regione".

Fuoco di fila che arriva anche da Potere al Popolo: "Ci è costata milioni di euro la pietra tombale posta sulla linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro. Inaugurata nel 1892, fu “temporaneamente” sospesa nel 1987. Quel “temporaneamente” dura da 33 anni. Siamo all’inizio del 2021, di treni nemmeno l'ombra e da allora restano isolati i collegamenti tra il Vallo di Diano, il Tanagro e la Basilicata. Chiusa la ferrovia, sono subentrate le autolinee private", denuncia Giuliano Granato, coordinatore del partito in Campania.

"Sono loro a fornire il servizio pubblico, dietro pagamento di un compenso da parte del pubblico. E ancora una volta, andando a fondo della vicenda e dei suoi personaggi, possiamo raccontare una storia che ha dell’inverosimile. Durante la campagna elettorale per le regionali campane 2020, gli autobus di queste imprese private circolavano proprio con la pubblicità di Luca Cascone, cioè di quel presidente della Commissione Trasporti della Regione Campania, ente da cui tali aziende ricevevano fondi. Cascone, fedelissimo di De Luca e da poco sbarcato anche al Ministero dei Trasporti, nominato recentemente membro della neo istituita commissione di studio, nell’ambito dell’Ufficio di Gabinetto di quest’ultimo, nel 2018 prometteva l’imminente sblocco dei fondi e l’avvio dei lavori per il ripristino della Sicignano-Lagonegro. Ma in data 19 maggio 2020 la Regione approva la spesa di 1 milione e 700 mila euro per uno studio di fattibilità, l’ennesimo fra i tanti nel tempo, ma questa volta per la riapertura della tratta ai soli fini turistici e per la realizzazione dei primi interventi funzionali".

"Possiamo immaginare che l’inversione a U di Cascone - conclude amaro Giuliano Granato -, avrà fatto tirare un sospiro di sollievo alle aziende private: potranno continuare a guadagnare denaro pubblico per fornire il servizio. Quando si dice le coincidenze. Allora mi chiedo: ma i consiglieri di maggioranza, Tommaso Pellegrino (Italia Viva) e Corrado Matera (Popolari-Fare Democratico), entrambi del Vallo di Diano, non hanno nulla da dire sullo scempio del loro collega Cascone? O gli interessi del territorio sono solo quelli delle imprese private del trasporto? Una tratta ferroviaria può essere anche non economicamente redditizia, ma utile a migliorare la vita ai cittadini. Ci sono opere pubbliche che non servono a far soldi, ma a garantire il godimento dei diritti della cittadinanza. Io sto con i cittadini e penso che la Sicignano-Lagonegro possa essere un utile strumento per raggiungere la fine dello spopolamento di un polmone della nostra Campania", la denuncia di Potere al Popolo.