Fabrizio Castori, tecnico della Salernitana, presenta la sfida in programma domani pomeriggio contro l'Ascoli. «La squadra si sta muovendo in modo molto equilibrato, a Vicenza siamo cresciuti sotto l'aspetto tattico, siamo riusciti a prendere le misure, c'è affiatamento. E questo mi soddisfa in generale».
Sulle scelte di formazione: «Dziczek rappresenta una soluzione, sta bene. Le partite ravvicinate ci consentono di allargare il ventaglio delle soluzioni, il campionato di B lo rende quasi obbligatorio. E' un giocatore bravo, va recuperato a pieno. Abbiamo recuperato Gondo anche se abbiamo perso Lombardi. Ma a livello numerico siamo gli stessi. Si ipotizza a ragion veduta che qualcuno possa non avere la condizione ottimale dopo tre partite consecutive ma le cinque sostituzioni ci aiutano perché significa che si può cambiare mezza squadra di movimento. Affrontiamo una buona squadra, molto tecnica, che ha qualità. Sono in crescita come lo siamo anche noi. Ma a prescindere da questo noi siamo determinati al massimo, vogliamo tornare alla vittoria, con sacrificio e determinazione».
Su Gondo: «E' stato fermo 20 giorni: c'è una guarigione fisica e una condizione atletica. Dire che è guarito non significa che ha i 90' nelle gambe. E' chiaro che non può giocare dall'inizio, vediamo se e quanto potrà giocare».
Sull'emergenza Covid e sul possibile lockdown in Campania. «Ne prendo atto in maniera triste, mi dispiace perché si va a toccare il lavoro e la libertà delle persone. Si accetta mal volentieri dopo quello che è successo in Primavera, diventa pesante per tutto, è una piaga». Noi seguiamo tutti i protocolli che la Lega ha istituito. Come l'abbiamo fatto noi l'ha fatto l'Ascoli. Può esserci un minimo di preoccupazione ma se uno ha fatto i tamponi e sono negativi, questa paura non deve esistere. Non possiamo vivere nel terrore, altrimenti non si fa più nulla. Per me il calcio deve andare avanti così come devono andare avanti anche le altre attività. Chiudere un'attività e non lavorare più significa creare un grande danno. Così come è brutto tenere a casa i bambini, come fai a tenerli mesi e mesi in casa? Inevitabilmente si fa fatica. Io sinceramente la prendo a male, ma dobbiamo attenerci ai regolamenti».
Sul ritorno del pubblico all'Arechi: «Uno stadio così grande e così capiente e una piazza così calorosa, è chiaro che avere solo 1000 spettatori è una limitazione grossa. Il calcio vero è quello con il pubblico. Mi auguro che per domani almeno vengano venduti i 700 biglietti disponibili anche per dare un segnale di ripresa, a patto che ripresa ci sia. I tifosi sono rammaricati perché non possono venire allo stadio. Questa squadra si sta accattivando un po' le simpatie del pubblico ma c'è amarezza nel non poter venire a vederla. Piano piano, speravo che questo problema si fosse risolto ma, invece, sembra che stiamo tornando indietro».
Sull'assenza di Lombardi: «Mi dispiace che si sia infortunato, lui purtroppo è recidivo e mi dispiace ancora di più. Era un ragazzo su cui puntavamo molto ma non bisogna togliere fiducia a chi lo sostituirà. Perdiamo un giocatore che sarebbe tornato utile in questa fase, purtroppo non è dipeso da nessuno. Cercheremo di valorizzare le alternative che abbiamo».
Sull'Ascoli: «Sabiri ci era stato proposto tramite la Lazio poi ha fatto un'altra scelta. L'Ascoli è una buona squadra, ha giocatori di qualità. E' una formazione interessante, va presa con le molle perché noi non snobbiamo nessuno. Dobbiamo fare la nostra partita mettendo in campo la personalità e il nostro ritmo».
