Breda a 696: «Salernitana per ora è più squadra di tutti»

«Risultati non sono arrivati per tanti motivi. Sfiducia? Andrebbe gestita meglio la comunicazione»

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Salerno.  

L'esperienza con la maglia della Spal a inizio degli anni Novanta fece da apripista al suo arrivo all'ombra dell'Arechi dove Roberto Breda ha scritto pagine di storia importantissime prima da calciatore e poi da allenatore. Spal-Salernitana in programma venerdì sera allo stadio Mazza, dunque, sarà anche la sua partita. «Sarà una partita vera contro una Spal che ha un organico tra i più forti della categoria», ha detto il tecnico nel corso della trasmissione Granatissimi in onda su Ottochannel 696. «Non è partita benissimo ma adesso è in crescita. La Salernitana è una squadra vera, molto compatta, con un grande equilibrio e con una grande efficacia. Al momento è la più squadra di tutti. Andare a fare risultato a Ferrara significherebbe lanciare un segnale al campionato anche se è ancora presto ma darebbe una grande botta di autostima ad un gruppo che è cresciuto nello scetticismo. Conosco bene Castori, è un allenatore molto concreto che dà sempre molto equilibrio alle squadre e le rende molto efficaci. Allena un gruppo che ha dei valori importanti sia dal punto di vista fisico che tecnico, soprattutto in avanti. Sono stati bravi anche i ragazzi a pensare solo al campo».

Breda ha, poi, parlato anche del clima che si respira in città nei confronti della proprietà. «Il malcontento è frutto di grandi malintesi, in questi anni la società ha fatto le cose per cercare di avere risultati importanti, non sono mai arrivati per mille motivi. I primi a non essere contenti della mancata partecipazione ai playoff penso siano i dirigenti. Sicuramente potrebbero gestire meglio la comunicazione con i tifosi perché penso che con una forma un po' più rispettosa nei confronti della piazza si otterrebbero tutti insieme dei risultati migliori».

Il tecnico trevigiano si è soffermato sull'emergenza Covid. «È un disastro, stiamo cercando di sopperire a mille problemi. Tutto a discapito del campo, delle partite, dei tifosi. È una situazione delicata, non si capisce né quando né come finirà. È un po' come navigare a vista e l'esempio più lampante è la partita non fatta tra Salernitana e Reggiana. Credo che ci siano delle regole che sono state fatte in fretta ma ci sono delle situazioni che sono al limite. In questi casi ci vuole anche un po' di buonsenso. Se una squadra ha tre assenti è un conto, se ne ha 18 non c'è più sportività, non ha più senso nemmeno giocare. L'idea di continuare deve prevalere su tutto ma bisogna trovare la maniera per far sì che sia il campo a parlare il più possibile».

L'ex capitano granata, infine, ha lanciato anche un messaggio a Niccolò Giannetti che ha allenato a Livorno. «È un buon giocatore, io l'ho avuto a Livorno e ci ha aiutato molto per raggiungere la salvezza. È un ragazzo molto sensibile, viene da stagioni un po' particolari, avrebbe bisogno di continuità, ma io sono convinto che da qui a fine anno darà una mano. I giocatori che stanno giocando adesso sono forti ma in un campionato difficile come la B hai bisogno di alternative. Lui è un giocatore che quando sta bene fa la differenza. È un ragazzo in gamba e intelligente, io spero che possa tornare quello che è stato per diversi anni. Ha bisogno di ritrovarsi ma è uno che non molla mai anche quando gioca poco e questo lo premierà quando sarà il momento opportuno».