Cosenza-Salernitana, Castori: «Nessun dramma, avanti tutta»

Il tecnico dei granata: «Occasione per chi ha giocato meno, la squadra deve essere viva»

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Salerno.  

Senza alcuni dei titolarissimi ma con la voglia di continuare a stupire. Fabrizio Castori non fa drammi per le diverse assenze (Aya, Lopez, Veseli e Antonucci) con cui la sua Salernitana arriverà alla sfida di domani sera con il Cosenza. «Abbiamo varie alternative, non è detto che dobbiamo cambiare assetto. È sempre l'occasione per dare l'opportunità a qualcun altro. Nessun dramma, ho massima fiducia nei miei calciatori e si va a Cosenza a giocare la partita con quelli che ho a disposizione. Quando si compone un organico si ha fiducia in tutti. È sicuramente importante fare risultato a prescindere dalla classifica e da chi gioca. Non sono per nulla preoccupato, sono convinto che se da un lato perdiamo alcune pedine importanti, dall'altro recuperiamo entusiasmo perché giocherà chi ha trovato meno spazio fin qui. La squadra deve essere viva, quello che conta è lo spirito. Io ho un principio fondamentale. Per giocare devi star bene fisicamente. Il primo dogma è che chi va in campo dall'inizio deve poter stare in campo 90'. In questo momento voglio vedere il lato positivo: sono queste le situazioni in cui una squadra di calcio apre il ventaglio delle proprie soluzioni. La squadra sta bene di salute mentale, di condizione. Sappiamo che è una partita difficilissima, non ci facciamo condizionare dalla classifica. Il Lecce ha una squadra fortissima, ci sta che possa andare a vincere a Verona con il Chievo, non stiamo troppo dietro alla classifica, l'importante è far punti. Per far risultato bisognerà gettare tutte le energie che si posseggono sotto tutti i punti di vista. Spero che l'aria di Cosenza faccia bene a Tutino e Casasola».

In chiusura Castori ha voluto rendere omaggio a Diego Armando Maradona. «A parlare di un mito del genere faccio fatica a trovare parole diverse da quelle che sono state già dette. Ho un ricordo personale: quando feci i corsi di allenatore di Seconda e Prima categoria c'erano diversi ex difensori di serie A. La cosa che mi ha colpito e che loro dicevano è che Maradona pur prendendo tante botte in campo, non si è mai lamentato, non ha mai simulato. Era un campione anche nel comportamento. Questo dicevano di lui».