Salernitana, ora carte scoperte: l’unica partita è il destino del club

Giorni decisivi per il futuro della società: Iervolino riflette

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Salerno.  

Milano è stata l’ultima passerella su un campionato di serie A andato in rassegna fra rabbia, rammarico e rimpianti. A San Siro, nel 3-3 finale che ha avuto il sapore di un brodino caldo che non ha calmato delusioni e malumori, la Salernitana ha salutato l’elite del calcio nazionale per riabbracciare il purgatorio della serie B. Alla Scala del Calcio era presente l’ad Maurizio Milan, factotum di una società che ora aspetta di conoscere quale saranno i prossimi passi. Lo ha ammesso anche Stefano Colantuono, allenatore ad interim prima di ritornare al ruolo da responsabile del settore giovanile. “Se le cose dovessero rimanere invariate...”.

Periodo ipotetico che ronza anche nella testa di Danilo Iervolino, il patron che anche ieri era assente al seguito dei granata, saltando l’ultima presenza della sua Salernitana in serie A. L’imprenditore di Palma Campania resta in silenzio, alle prese con le riflessioni sulle varie alternative che si susseguono prima di uscire allo scoperto e provare a fare chiarezza. Iervolino aspetta di capire se arriveranno le offerte dai due fondi americani che hanno iniziato a visionare i conti granata. Nessun obbligo a cedere, né volontà di deprezzare il patrimonio granata. “Serve qualcosa di straordinario”, Milan dixit. Tutto stimato sui 25-30 milioni di euro per aprire per la prima volta in maniera concreta all’ipotesi dell'addio.

Altrimenti sarà affiancamento. Soluzione sondata da settimane e che potrebbe prendere consistenza se le trattative con i due fondi a stelle e strisce non dovessero concretizzarsi. Una ristrutturazione granata, con gli occhi ai conti nel nome della sostenibilità economica che passa dallo smembramento di un parco calciatori proposto nei giorni scorsi. Il passo necessario per avviare la rivoluzione. Prima dell’all-in, quanto mai necessario per uscire dall’impasse che tiene tutti col fiato sospeso.