Usa parole semplici e dirette, senza risparmiare critiche a nessuno, dai programmi spazzatura in tv, ai genitori che spesso non educano i propri figli, all’economia del malaffare e a quanti pensano di poter dettare ordini stando solo comodamente dietro una scrivania.
Don Luigi Merola, prete anti camorra, anche se non ama farsi definire così, per ben due volte sfuggito alla mano dei clan, oggi sotto scorta riassume ad Ariano Irpino, il suo percorso partendo proprio dai bambini e dalla tragica morte di Annalisa Durante, una ragazzina della parrocchia, uccisa il 27 marzo 2004 da un proiettile vagante a Forcella durante uno scontro a fuoco fra diverse fazioni della camorra: “Per avere cittadini onesti, non basta più la repressione. L’esercito delle forze dell’ordine, dei magistrati, sono necessari alla base, abbiamo bisogno soprattutto di comportamenti sani, onesti e questo può partire solo dagli oratori, dalle scuole. Una vita sotto scorta, certo anche questa è una scelta. Un angelo custode, non solo celeste ma anche terreno. L’importante è lavorare in rete, senza muri ma con i ponti, come dice Papa Francesco.”
Fu il Vice Questore del Commissariato di Ariano Irpino Maria Felicia Salerno, ha ricordato Merola, tra i primi ad intervenire sul posto, in qualità di funzionario di Polizia quella triste sera: “Colpi di arma da fuoco a Forcella, ricordo come se fosse ieri quell’annuncio via radio. Giunti sul posto, fu una scena terribile sia per noi operatori di Polizia, per i genitori e la gente del quartiere. Non si capì più nulla, blindammo la zona, era un caos totale. Un esperienza che non potrò mai dimenticare, quella notte divento così lunga, penosa, ricordo lo strazio della mamma e la rabbia della gente. Ero una mamma oltre che un funzionario di Polizia e non fu facile dare una notizia così terribile ai genitori.” A rappresentare l'Arma dei carabinieri il comandante della stazione di Ariano Angelo Famiglietti, con il quale Merola si è congratulato per l'impegno profuso dalle forze dell'ordine a difesa del territorio. Presente Polizia Municipale e Gruppo Comunale di Protezione Civile. Attentamente sorvegliato l'ingresso dell'auditorium comunale durante lo svolgimento del convegno.
La vera camorra è quella che non fa rumore. Il ruolo della scuole è fondamentale, il primo filtro indispensabile nella lotta alle mafie. Può uno scoglio arginare un mare di illegalità? Questo il tema del convegno organizzato dal Liceo Parzanese dalla dirigente scolastica Alfonsina Manganiello e dal docente di religione Antonio Pasquale: “Ci stiamo impegnando non solo per offrire le questioni di carattere istruttivo, ma soprattutto per la formazione. Don Luigi Merola è per noi una stella, cui orientare tutto il cammino formativo e culturale non solo degli alunni, ma dell’intera comunità scolastica”
Gianni Vigoroso
