Nessun collegamento tra mafia foggiana e clan irpini/VIDEO

Parla il Questore di Foggia Silvis che arrestò insieme a Manganelli il boss di cosa nostra Madonia

Quella foggiana, si sa, è tra le più spietate organizzazioni criminali del Paese, sebbene a livello nazionale non se ne parli affatto...

Ariano Irpino.  

Non c’è allo stato dei fatti nessun collegamento tra la criminalità foggiana e i clan irpini. Lo sostiene con fermezza Piernicola Silvis, questore di Foggia che ai microfoni di Otto Channel traccia una mappa geografica della malavita pugliese svelando retroscena inediti.

Si commuove poi ricordando l’amico e collega Antonio Manganelli  a cui ha dedicato l’ultimo suo romanzo: “formiche”.

E parla inoltre della sua seconda vita, quella appunto di scrittore di thriller di successo. Piernicola Silvis, foggiano verace è da tre anni questore della sua città. Voluto da Pansa alla guida della Polizia di Stato in Capitanata Silvis si è distinto per professionalità competenza e dedizione all'operato investigativo.

Quella foggiana, si sa, è tra le più spietate organizzazioni criminali del Paese, sebbene a livello nazionale non se ne parli affatto. La mala del Gargano è attiva e sanguinaria, ed è famosa per i numerosi casi di “lupara bianca”. Silvis conosce bene il fenomeno come quello dei migranti arrivati sempre più copiosi in Capitanata. L'episodio recente del rogo del campo profughi di Rignano ha scoperchiato una realtà terribile e deplorevole finita però sotto i riflettori di talk show nazionali.

La Polizia a Foggia è impegnata su più fronti e a più livelli, non ultimo quello dei rifiuti interrati nella Daunia. Una seconda “terra dei fuochi” che ha svelato inquietanti scenari grazie a una brillante operazione di Polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura antimafia di Bari, culminata con l'arresto di 19 persone. Una città quella di Foggia, dalle mille problematiche. Una sorta di microcosmo napoletano. 

Gianni Vigoroso