E' stato il giorno del ricordo. Nel Museo Civico di Palazzo Forte Ariano in Movimento ha commemorato la figura di Giovanni Maraia, ad un anno dalla sua scomparsa.
Il politico e l'uomo, le sue battaglie al fianco dei più deboli, l'impegno quotidiano e lo studio approfondito delle varie questioni, in primo luogo la tutela dei lavoratori e i crimini dell'ambiente, le grandi lotte sin dagli anni 70-80. E' stata tracciata attraverso vari interventi e testimonianze la storia civile e politica di Maraia. "Un uomo d'ordine, una persona a cui piaceva stare dentro le regole. Docente serio, rigoroso e severo. Persona scomoda per molti. Un grande lottatore. Un uomo che si è battuto per i principi della giustizia ed equità sociale. Ma anche un uomo che la città non ha amato e ringraziato abbastanza per le sue grandi lotte. Una vita spesa per gli altri, che alla fine non è bastata. Sono tutti pensieri annotati durante i vari interventi, ma come ha affermato Mario La Canfora suo amico di tante battaglie, sin dai tempi di democrazia proletaria: "Ci vorrebbe un libro e forse neppure basterebbe, per ricordarlo."
Alla presenza della moglie e dei suoi figli, nell'incontro commemorativo, introdotto e moderato da Luca Orsogna, uno dei giovani tanto cari al compianto leader di Ariano in Movimento, sono state ripercorse le varie tappe più significative della sua lunga e movimentata attività politica. Dai comitati di lotta per la casa, con occupazioni, sgomberi forzati, tenda della resistenza e arresti, all'occupazione del consorzio di bonifica, le vertenze degli operai fiat, isochimica, difesa grande e smae. Ma di questioni sulle quali c'è stato un impegno encomiabile di Giovanni Maraia, sfuggite nel corso della rievocazione, perchè appunto infinite, non si può non ricordare la lotta contro l'inquinamento a Pustarza e parliamo della prima discarica comunale, dove grazie ad un operaio, Maraia porto alla luce una serie di fusti sospetti interrati, in quell'invaso, mai bonificato e poi ancora la tragedia dei curdi, morti asfissiati in un tir a Mirabella, lungo l'A16 Napoli Bari. Fu grazie a Maraia, insieme ad Antonio Ninfadoro se quelle salme, bloccate per intere settimane nella cella frigorifero dell'obitorio dell'ospedale Sant'Ottone Frangipane, riuscirono a fare ritorno nella loro terra, per una degna sepoltura. Sala gremita, per la verità e un dovere di cronaca, più gente esterna che arianesi.
Commovente la testimonianza di Carlo Sessa, ex operaio Isochimica. Il processo sulla fabbrica dei veleni oggi si regge in piedi, grazie a quegli esposti documentati e circostanziati di Maraia in mano ai giudici. Altrimenti anche la giustizia come quegli operai sfortunati, morti uno dopo l'altro sarebbe rimasta sepolta per sempre.
Giovanni Montebello, amico fraterno di Maraia, ha voluto dedicargli con affetto alcuni versi. Il consiglio comunale ha annunciato Giovanni La Vita, presente insieme a Guido Riccio e Michele Caso, dedicherà un momento commemorativo ufficiale nel corso del consiglio comunale, nella sala Giovanni Grasso. Nel video allegato all'articolo un passaggio significativo, sul triste capitolo isochimica, da parte di Mario La Canfora.
Gianni Vigoroso
