Mancini inagibile? Sequestrate tutte le scuole avellinesi

Presa di posizione dei genitori degli studenti del liceo: la decisione del Gip è insensata

Il magistrato ha rigettato l'istanza di dissequestro per la normativa antisismica. «Ma non può essere applicata a edifici costruiti prima di quella normativa, se è così invitiamo i genitori di altre scuole a presentare un esposto in procura...»

Avellino.  

Per il gip, Vincenzo Landolfi, il Mancini resta sotto sequestro, perché a rischio sismico. Contro quella decisione rispondono i genitori degli studenti del liceo avellinese, riuniti in comitato, che hanno inviato una articolata e dettagliata lettera alla procura, al presidente del tribunale, all'ufficio Gip, al prefetto e al presidente della Provincia.

Si contesta, con garbo e decisione, la valutazione del giudice per le indagini preliminari che ha rigettato la richiesta di dissequestro dello stabile di via De Concilii. L'istituto, lo ricordiamo, è chiuso dal tre novembre dello scorso anno. Con conseguenze inevitabili per i ragazzi, disseminati in tre sedi, via Ferrante, via Zigarelli e via Cannaviello, nella sede del Provveditorato.

Per il comitato «le motivazioni del dispositivo di rigetto del Gip ci lasciano a dir poco perplessi e disorientati. L’incidente probatorio richiesto dalla Procura, con l’intento di confermare le proprie tesi di rischio di crollo dell’edificio, e promosso proprio dal Gip, si è svolto su un lungo lasso di tempo, in maniera approfondita con indagini invasive e non, estese e tecnicamente avanzate, con numerosi sopralluoghi congiunti sull’edificio e con un confronto finale molto dettagliato ed approfondito tra i consulenti coinvolti (compreso quelli del Pm e delle parti) che si è concluso con una pronuncia da parte del consulente tecnico incaricato dal Gip, l'ingegnere Perlingieri, con un parere addirittura migliorativo rispetto alle conclusioni a cui era giunto il professor Petti, escludendo qualsiasi rischio di crollo».

Le relazioni tecniche hanno concordato su un punto: «Non ci sono situazioni tali da determinare condizioni di pericolo di crollo per la costruzione». «Sulla parte sismica – continuano i genitori -, Perlingieri conclude che dalla normativa vigente si evince che non sussiste l’obbligo immediato di intervento in caso di inadeguatezza di un opera rispetto alle azioni ambientali, ma solo un obbligo di programmazione degli interventi».

«Ma vi è di più – continuano i genitori -. I professori universitari, Sergio Lagomarsino e Bruno Calderoni, consulenti tecnici della Provincia e tra i massimi esperti nazionali nel campo degli edifici in muratura, concludono il proprio documento di valutazione della perizia di Perlingieri affermando la piena condivisione delle conclusioni a cui giunge il perito del Tribunale ed insistono su un punto: non è assolutamente corretto affermare che l’edificio non ha i requisiti minimi di idoneità sismica per l’impiego come edificio scolastico, perché non esistono i requisiti minimi di idoneità sismica poiché non sono definiti né dalle normative vigenti né dalla comunità scientifica».

Le analisi degli esperti hanno portato il Comitato a ritenere non corretta la valutazione del gip.

«Le conclusioni del magistrato nel provvedimento che rigetta l’istanza di dissequestro sono del tutto prive di fondamento normativo in quanto per gli edifici esistenti non esistono, come già precisato anche dai professori universitari consulenti, dei requisiti minimi da rispettare, e tanto meno si può ritenere che un edificio esistente debba rispettare i requisiti normativi sismici previsti per gli edifici di nuova costruzione. E’ un clamoroso nonsenso».

«Questo approccio – concludono i genitori – configura un rischioso precedente perché quando il potere giudiziario a sua discrezione scavalca i contenuti delle leggi e norme vigenti, soprattutto in un ambito specialistico come è quello tecnico delle costruzioni, e si erige a censore, si apre un gravissimo conflitto di competenza tra organi legislativi e organi giudicanti tale da far saltare i presupposti fondamentali su cui si basa la nostra Costituzione, e cioè la totale separazione ed indipendenza di tali poteri. Qualora questa interpretazione del tutto soggettiva e totalmente restrittiva della normativa sismica dovesse essere confermata da altri organi giudicanti, questo Comitato invita sin d’ora anche i genitori degli studenti di tutte le altre scuole cittadine, e non solo, a presentare un esposto presso la Procura della Repubblica affinché venga accertata la non rispondenza dell’edificio sede della scuola alla normativa sismica vigente e pertanto ne venga dichiarata l’inagibilità, al fine di preservare la paventata incolumità fisica dei propri figli».