"Muoiono più donne di femminicidio che di cancro e incidenti"

Se n'è parlato a Grottaminarda al convegno sulla salute delle donne

Il direttore dell'Asl di Avellino Maria Morgante, nell'elencare quanto messo in campo dalla sanità a supporto delle attività di prevenzione e cura ha detto alle donne "Non vi dovete sentire sole, perchè noi ci siamo"

Grottaminarda.  

Un paio di sandali rossi al centro della sala, il lancio di palloncini rossi e rosa nel cielo uggioso, il monologo teatrale di Eva Immediato sulle schiave sessuali dell'esercito giapponese, il racconto di donne che hanno sofferto per un cancro ma hanno vinto la battaglia, i dati dell'Osservatorio Regionale sul fenomeno della violenza sulle donne, le ricerche e i consigli da parte dei medici per prevenire e sconfiggere il cancro, la rete di aiuti che con grande impegno si sta mettendo su per combattere la violenza di genere. 

Più che un convegno, quello che si è tenuto a Grottaminarda in occasione  della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, è stato un percorso a tratti utile ed a tratti emozionante. Estremamente ricco di contenuti. “La Salute delle donne”, questo il titolo dell'incontro organizzato nella sala consiliare dall'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Grottaminarda, in collaborazione con l'Amos e la Fidapa e sotto l’egida del Consiglio Regionale della Campania, Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne, ha voluto mettere al centro i vari aspetti della salute della donna, partendo dalla prevenzione sia per quanto riguarda la rete di tutela che le istituzioni devono mettere in campo per proteggere le donne dal femminicidio e dalla violenza, sia per quanto riguarda gli aspetti medici, con una sanità che deve garantire visite e cure.

A rompere il ghiaccio il Sindaco di Grottaminarda, Angelo Cobino, che ha portato i suoi saluti e la totale disponibilità dell'Amministrazione di Grottaminarda  a supportare iniziative finalizzate alla sensibilizzazione su questi temi, ha quindi lasciato la parola al suo Assessore alle Pari Opportunità, Virginia Pascucci, per un tavolo di sole donne.

E a quel tavolo vi era seduta la massima carica dell’Asl di Avellino, Maria Morgante, la quale nell'elencare quanto messo in campo dalla sanità a supporto delle attività  di prevenzione e cura ha detto alle donne "Non vi dovete sentire sole, perchè noi ci siamo".

Particolarmente interessanti i dati forniti da Rosaria Bruno, Presidente dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne, secondo i quali muoiono più donne di femminicidio che di incidenti stradali o cancro; è vero che c'è stato un calo del 7 per cento nel 2018 in Italia ma sono ben 84 le donne uccise e poi ci sono tutte quelle che sopravvivono alle violenze ma portando con sé, sulla propria salute, le conseguenze.

Antonietta De Angelis, Consigliera di Parità della Provincia di Avellino, ha affrontato gli aspetti legati al lavoro delle donne, quando devono conciliare malattia e lavoro, spesso una malattia neanche propria perchè le donne assistono anche i familiari ammalati. Riguardo la violenza di genere si è detta fiduciosa sulla crescita della rete delle istituzione che c'è e deve essere migliorata giorno per giorno e a suo avviso giornate come questa sono utili a fare formazione.

Di grande interesse anche gli aspetti psicologici affrontati dalla psicoterapeuta Luigia Visconti, la paura della morte quando si affronta un cancro, il colpevolizzarsi rispetto alla violenza, i segnali per capire quando un rapporto è già malato.

C'è stata poi tutta una parte del convegno, più scientifica, ma allo stesso tempo pragmatica con utili consigli da seguire. Marco Preziuso, biologo nutrizionista ha affrontato il tema dell'alimentazione per la prevenzione ed il trattamento delle patologie oncologiche; Giuseppe Colantuoni, oncologo ha parlato dello stile di vita  come prevenzione oncologica” e poi l'oncologo Geppino Genua, che ha evidenziato la necessità di una medicina di genere poichè per una cura mirata va fatta anche una ricerca mirata sulle donne.

Infine le conclusioni del senologo Carlo Iannace, che ha raccontato la sua esperienza nel diffondere la cultura della prevenzione ed il grande coinvolgimento ottenuto attraverso le associazioni Amos ed Amdos, basti pensare che all'ultima "Camminata rosa" c'erano 7mila persone.

Gianni Vigoroso