Comunali, il sondaggio Ghisleri: gli avellinesi premierebbero Pionati e Giordano

Gli avellinesi e le loro scelte. Il sondaggio

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Avellino.  

Amministrative, sondaggio di Ghisleri per Lupus Doctus: il centrosinistra in vantaggio. Tanti indecisi e rischio astensione per le prossime comunali ad Avellino per Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research. A presentare l'indagine demoscopica al Circolo della Stampa in Corso Vittorio Emanuele è stato il sindaco di Montefredane, Ciro Aquino. L’iniziativa, promossa dall’associazione culturale Lupus Doctus, si colloca all’interno di un più ampio dibattito sul futuro del capoluogo irpino.

Lo studio

Al centro dello studio le percezioni dei cittadini sulle principali problematiche del territorio per costruire e offrire alle forze politiche elementi di riflessione in vista dell’appuntamento elettorale.

Secondo i dati emersi, gli avellinesi premierebbero una coalizione formata da centrosinistra e Movimento 5 Stelle, che raggiungerebbe il 50% delle preferenze, contro il 44% attribuito al centrodestra. Per quanto riguarda i singoli profili politici, Francesco Pionati risulta il personaggio che gode della maggiore fiducia, con il 46,3%, seguito da Nicola Giordano (34%) e Pino Rosato (30%).

Il miglior sindaco è Pionati

Sempre Pionati viene indicato come possibile miglior sindaco per il Comune di Avellino, seguito da Nicola Giordano e dagli ex sindaci Gianluca Festa, Laura Nargi e Vincenzo Ciampi. Su questo dato incide tuttavia un’alta percentuale di astenuti: il 49% degli intervistati non ha espresso una preferenza. Inoltre, il 44% degli avellinesi dichiara di volere un sindaco indipendente dalle forze politiche tradizionali, piuttosto che sostenuto dai partiti.

Al primo turno, le ipotesi

Il sondaggio prende in esame anche un’ipotesi di primo turno elettorale. Alla domanda su chi voterebbero come sindaco, al primo turno vincerebbe Nicola Giordano con una coalizione progressista composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e liste civiche di centrosinistra, con il 45,5%. Seguono Francesco Pionati come candidato civico e Laura Nargi sostenuta dall’intero centrodestra. In un eventuale secondo turno, Pionati risulterebbe vincitore. Nell’ipotesi di uno scontro diretto tra campo largo e centrodestra, con Nicola Giordano e Laura Nargi come candidati principali, vincerebbe nettamente Giordano.

La città il declino

Dall’indagine emerge anche un giudizio critico sull’andamento della città: per oltre il 55% degli avellinesi la situazione negli ultimi cinque anni è peggiorata e per il 68,2% Avellino si trova in una fase di declino.

Infine, alla domanda su chi vincerà le elezioni amministrative, il 26,3% degli intervistati indica un candidato di centrosinistra e Movimento 5 Stelle, il 18,7% un candidato di centrodestra e l’8,3% un candidato indipendente dai partiti tradizionali.

Metodologia e obiettivi della rilevazione

Ghisleri – in collegamento da remoto – ha illustrato: "Nelle giornate dell’11 e del 12 dicembre abbiamo realizzato un sondaggio per comprendere il livello di attenzione che i cittadini di Avellino rivolgono alla politica di governo della propria città. L’indagine non si è limitata a una mera valutazione dei temi locali, ma ha considerato, in misura significativa, anche un ampio numero di personalità emerse sulle cronache nazionali e nei media locali, testandone la riconoscibilità e la capacità di rappresentare punti di riferimento credibili per la comunità".

Notorietà e fiducia dei principali protagonisti

L’analisi dei profili individuali evidenzia un equilibrio raffinato tra notorietà e fiducia: due figure, Gianluca Festa e Laura Nargi, godono di una riconoscibilità quasi totale, rispettivamente tra il 96% e il 93% per Festa, e tra il 93% e il 97% per Nargi. Seguono Nicola Giordano e Vincenzo Ciampi, con una notorietà attorno al 70%, mentre Francesco Pionati e Amalio Santoro si attestano rispettivamente al 65,3% e al 52,3%.

 

Per il consenso

Per il consenso Pino Rosato raggiunge un 80% di fiducia tra i giovani e Pionati, pur meno visibile, gode della fiducia di circa metà degli avellinesi.

Chi scegliere come sindaco: percezioni oltre i partiti

"Quando abbiamo chiesto agli intervistati di indicare, al di là delle appartenenze politiche, chi ritenessero il miglior sindaco in termini di capacità amministrativa, autorevolezza e sensibilità personale, Pionati raccoglie il 15,7%, seguito da Nicola Giordano con il 12,7%, Gianluca Festa con il 7,7% e Laura Nargi con il 6,7%. Seguono Vincenzo Ciampi con il 4%, Pino Rosato con il 3,3%, Amalio Santoro con il 2% ed Enza Ambrosone con l’1,7%. La risposta ‘nessuno di questi’ si attesta all’11%, mentre il dato più rilevante resta quello dei non rispondenti, pari al 35,2%".

Il modello di leadership: sindaco indipendente o sostenuto dai partiti?

Un elemento di particolare interesse riguarda il modello di leadership auspicato dagli elettori: il 44% si dichiara favorevole a un sindaco indipendente, capace di rivolgersi direttamente ai cittadini, mentre il 32,3% preferisce una figura sostenuta dai partiti tradizionali. Le preferenze si articolano ulteriormente all’interno degli stessi elettorati: gli elettori della Lega manifestano una chiara propensione per i candidati sostenuti dai partiti, mentre quelli di Forza Italia e di alcune liste civiche propendono prevalentemente per l’indipendenza.

Lettura interpretativa e pratica dei dati

Ciro Aquino, promotore dell’iniziativa, ha sottolineato la dimensione sia pratica sia interpretativa del sondaggio: "La ricerca è stata condotta mediante contatto diretto con gli elettori della città di Avellino, secondo il metodo tradizionale adottato dai sondaggisti a livello nazionale. Euromedia Research è stata scelta per l’autorevolezza e la serietà dimostrate dalla professionista. Non vi è dubbio che la Ghisleri rappresenti una certezza per quanto concerne le osservazioni e le indagini demoscopiche".

Il sindaco di Montefredane ha inoltre richiamato la necessità di leggere i risultati non come una mera graduatoria di candidati, bensì come la rilevazione di un sentimento più profondo: "Quello che emerge è una città sfiduciata per il 60%, che invoca una discontinuità con il passato. Questa rottura va interpretata e organizzata, anche in considerazione dell’area suburbana della città. I comuni dell’area urbana devono recuperare autorevolezza e partecipazione, investendo su servizio, efficienza e qualità dei servizi".