De Mita sindaco. "Col nostro Presidente si guarda al futuro"

Voci da Nusco. Le interviste ai candidati dello schieramento e ai residenti

Nusco.  

Diventa nuovamente sindaco nella sua “Nusco” Ciriaco De Mita, 91 primavere, con 409 voti di distacco sull’avversario.La percentuale di vittoria è stata del 57,9 per cento e in paese sono felici di commentare il risultato.

L'ex leader democristiano inizia così il secondo mandato consecutivo come primo cittadino, sconfiggendo l'avversario Francesco Biancaniello a capo della lista "Ricominciamo da Nusco". In paese intanto si respira aria di festa, con la fiera che anima il centro antico e sono tanti i candidati dell’una e dell’altra fazione che stanno passeggiando tra piazza e vicoli per commentare il risultato definitivo, arrivato ieri sera.

«Il presidente ha dimostrato di avere grandi capacità e mentalità - commenta Walter Vigilante -. La sua mente rappresenta una grande opportunità per il nostro paese. Questa comunità vogliamo migliorarla, legandoci a programmi coordinati di promozione territoriale reale e integrata. Partiamo dal progetto pilota. Serve interazione e collaborazione. Senza dimenticare il turismo che rappresenta la nostra straordinaria vocazione naturale, per bellezze, paesaggio, cultura, tradizioni e unicità». «Il contributo del Presidente rappresenta una occasione preziosa per il nostro paese - spiega Amedeo Filiberto de Felicis, il candidato più votato dello schieramento di De Mita con le sue 147 preferenze -. Il suo legame col passato non può che garantirci una preziose occasione di crescita per il futuro».

Ma in paese c’è anche chi avrebbe voluto un cambiamento. «Resteremo bloccati altri cinque, ci aspetta un altro quinquennio di oblio - commenta un giovane del posto». Nella prossima consiliatura, il primo problema nell’agenda del riconfermato sindaco di Nusco è la costruzione e lo sviluppo della Città dell’Alta Irpinia, il progetto pilota finanziato dalla Regione Campania che vede proprio De Mita alla presidenza: “ C’è una condizione più generale che riguarda l’equilibrio delle aree interne che va affrontato con risolutezza dai governi centrali. Senza contare che nelle stesse amministrazioni locali e vicine serve collaborazione - spiega Vigilante -”.