Bonifica Isochimica, l'ex curatore respinge le accuse

L'avvocato Gabrieli ripercorre 20 anni di curatela fallimentare della fabbrica di Borgo Ferrovia

Avellino.  

Al processo Isochimica nell'aula bunker di Poggioreale è andato in scena il lunghissimo esame di Leonida Gabrieli, l'ex curatore fallimentare della fabbrica di borgo Ferrovia. In cinque ore di escussione Gabrieli ha respinto tutte le accuse incalzato dal procuratore Rosario Cantelmo sostenendo che quando è stato nominato ha trovato una situazione documentale confusa e un carteggio incompleto, aggiungendo che non era nei suoi compiti verificare se l'attività di bonifica fosse stata fatta a regola d'arte ma solo che venisse fatta .

“Non si può dire che la messa in sicurezza non sia stata fatta – ha sottolineato Gabrieli – i quasi 500 cubi sono stati cementificati e cosparsi con un solvente, una sorta di vernice rossa ma erano altri gli organismi predisposti al controllo nel merito: Asl, Arpac e Comune". E poi l'intervento dell'Asi, che ha rivendicato la proprietà di quei suoli, ha rallentato ogni operazione fino ai giorni nostri. 

Sempre nell'udienza di oggi c'è stata la costituzione in giudizio degli eredi di Gianmario Parlato, l'ultima vittima tra gli operai ex Isochimica e l'avvocato di parte Brigida Cesta ha conferito incarico al dott. Gallo per verificare l'eventuale nesso tra la morte di Parlato e l'esposizione all'amianto. Il processo è stato rinviato al prossimo 27 settembre quando dovranno essere ascoltati tra gli altri gli ex assessori comunali Sergio Barile e Donato Pennetta